Come può cambiare lo schema della Juventus con l’arrivo di Federico Chiesa. Quale la posizione più consona dell’ex viola nello scacchiere di Andrea Pirlo
L’arrivo di Federico Chiesa alla Juventus può spingere Andrea Pirlo a ridisegnare l’assetto dei bianconeri. Il work in progress è evidente, considerato che Pirlo è alla sua prima esperienza da allenatore. I principi su cui sta provando a trasmettere la sua visione di calcio sono chiari. E’ tornato alla difesa a tre, ma ha cambiato più volte ruoli e mansioni degli interpreti. Kulusevski, ad esempio, è stato schierato come attaccante contro la Sampdoria e come esterno di fascia destra all’Olimpico contro la Roma.
Lasciando da parte le considerazioni di principio sull’opportunità di pubblicarla, la formazione annunciata sui social per Juventus-Napoli è piuttosto indicativa di un’idea su cui Pirlo starebbe lavorando. Perché Danilo è inserito come terzo a destra in difesa e Cuadrado come quinto a sinistra del 3-5-2. Due indizi che suggeriscono una squadra che imposta a tre ma difende a quattro, con il colombiano che scala dietro e Danilo che si allarga. Una soluzione che Chiesa già conosce, perché la sfruttava Paulo Sousa alla Fiorentina. Anche se Sousa manteneva Chiesa più alto e nella fase di copertura abbassava Bernardeschi fra i due registi per andare ad aggredire e mantenere la superiorità numerica in mezzo attraverso il palleggio.
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Naturalmente, nella Juve c’è un elemento indiscutibile e inamovibile, che è Cristiano Ronaldo. Considerata la presenza anche di Morata e di Dybala, oltre che di elementi creativi utilissimi nelle transizione come Kulusevski e Ramsey, la posizione in cui Chiesa si dovrebbe realisticamente trovare ad agire è quella di esterno destro di centrocampo a tutta fascia. Un ruolo in cui potrebbe vedere esaltata la sua qualità nella progressione in campo aperto, quella generosità che lo porta spesso a disperdere molte energie in aiuto alla squadra perdendo però di freddezza e precisione sotto porta.
Più difficile che Chiesa possa giocare trequartista perché, un po’ come Zaniolo per la Roma non ha nella sveltezza della giocata nello stretto e nel breve la sua qualità migliore. Il suo possesso energico del campo e dell’azione richiede campiture più larghe e posizioni in cui godere di un respiro più ampio.
L’evoluzione della Juventus potrebbe andare verso un 3-4-3 puro con Cristiano Ronaldo largo a sinistra, e Kulusevski, Morata e Dybala a giocarsi gli altri due posti. Oppure proseguire la linea vista in alcuni frangenti contro la Roma, con un tridente più stretto: Dybala o Kulusevski più Cristiano Ronaldo sulla trequarti dietro Morata. E’ evidente che in questa equazione, Chiesa giocherebbe più dietro, a centrocampo. E garantirebbe un plus di corsa nelle due fasi, possibilità di gestione verticale delle transizioni positive, ovvero le azioni nate da un recupero del pallone, e qualche cross in più anche dalla trequarti.
Certo gli si chiederà di incanalare le energie, di restringere alla fascia la propria zona di competenza per aumentare l’efficienza della prestazione. Anche perché in ogni caso non dovrà retrocedere sulla linea difensiva ma favorire il recupero alto del pallone e lo sviluppo del gioco dalla difesa. Pur essendo defilato, il suo sarà un ruolo centrale per consentire alla visione di Pirlo di prendere forma.
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