Il Liverpool incassa una sconfitta di proporzioni storiche, 7-2 dall’Aston Villa. Non subiva sette reti in una partita in campionato dal 1963
E’ la notte più nera di Jurgen Klopp. La notte da incubo del Liverpool. Come il Barcellona contro il Bayern Monaco in Champions League, i Reds affondano di botto e il tonfo fa rumore. L’Aston Villa balla su quel che resta della squadra più bella e ammirata della Premier League. Finisce 7-2 per i Villans, che nel finale sfiorano anche l’ottava rete. La star della serata, se c’è da individuarne una, è Ollie Watkins, il decimo giocatore a segnare una tripletta contro il Liverpool. Nessuno ci era più riuscito dopo il bulgaro Dimitar Berbatov nel settembre del 2010.
Segna una doppietta Grealish, che si conferma il talento più interessante della nouvelle vague del calcio inglese seppur accompagnato da alcuni indizi di immaturità nella condotta fuori dal campo, confermate all’inizio di quest’anno dalle due violazioni del lockdown durante la fase più pericolosa della pandemia di coronavirus. Lo racconta la BBC in un lungo ritratto di un giocatore tatticamente preziosissimo per la squadra di Birmingham. Nella scorsa stagione ha subito più falli di tutti in Premier League anche se la quota di possesso palla dell’Aston Villa si è rivelata fra le più basse della lega. Gli altri due gol li realizzano McGinn e Barkley.
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Liverpool, che umiliazione
L’immagine simbolo della serata è Klopp seduto sulla panchina, triste e solitario, mentre impotente osserva il suo Liverpool affondare e subire sette gol in campionato per la prima volta dall’aprile 1963. Allora persero 7-2 contro il Tottenham, che oggi ha rifilato un 6-1 da ricordare per gli Spurs, e da dimenticare per i Red Devils, al Manchester United. Come sottolinea Opta, non era più successo dal mese di settembre del 1953 che la squadra campione in carica della prima divisione inglese subisse sette gol in una partita. Ora la sfida tra Arsenal e Sunderland finirà nel dimenticatoio.
Non possono bastare ai Reds i due gol di Mohammed Salah che ha timbrato contro 25 delle 26 squadre che ha affrontato in Premier League con la maglia del Liverpool. Nessuno, nella rosa di Klopp, ha una media più alta.
Si è sentita eccome l’assenza del portiere Alisson. Decisive le incertezze di Adrian, che in 21 presenze ha commesso 21 errori che hanno causato il gol degli avversari in tutte le competizioni. Alisson ne ha commessi altrettanti ma in 92 partite. E fa tanta differenza.
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