Cristiano Ronaldo sfiderà Messi per la prima volta nella fase a gironi di Champions. Per la Juventus anche due avversari abbordabili come Dinamo Kiev e Ferencvaros
Cristiano Ronaldo contro Leo Messi, per la prima volta di fronte nella fase a gironi di Champions League. Possono esistere ancora prime volte nella rivalità fra le due superstar globali del calcio. Si sono sfidati 35 volte in carriera, la Pulga è in vantaggio 16 a 10. Non si incontrano dal Clasico di ritorno della Liga 2017-18. In Champions League, invece, l’ultima sfida risale alla semifinale dell’edizione 2010-11. All’andata, al Bernabeu, vinse il Barcellona 2-0 con doppietta di Messi. Al ritorno Jose Mourinho, allora allenatore del Real Madrid, è squalificato. Avrebbe dovuto vedere il match sulle tribune del Bernabeu, la Uefa gli ha proibito di comunicare istruzioni al suo vice Karanka anche via telefono. Così resta in albergo ad assistere a un pareggi per 1-1, reti di Pedro e Marcelo.
Il Barcellona, squadra con più partecipazioni in Champions League insieme al Real Madrid, è il grande avversario nel primo cammino europeo da allenatore di Andrea Pirlo. Ai blaugrana di Cruijff ha fatto riferimento nell’introduzione della sua tesi per il patentino di allenatore a Coverciano. L’ha inserita insieme all’Ajax di Van Gaal, al Milan di Ancelotti e alla Juventus di Conte tra le squadre che hanno ispirato la sua idea di calcio.
Pirlo ha anche confessato, in un’intervista a Sky nel 2018, che avrebbe potuto andarci a giocare al Barcellona all’epoca della trattativa tra il Milan e i catalani per Zlatan Ibrahimovic. “Io dovevo essere il giocatore di scambio – raccontava Pirlo -. Alla fine si risolse solo con Ibra che arrivò al Milan. Sarebbe stata sicuramente una bella esperienza, ma al Milan stavo bene”.
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Juventus, Dinamo Kiev e Ferencvaros nel girone
Nel girone dei bianconeri c’è anche la Dinamo Kiev, 26ma nel ranking UEFA, seconda nel campionato ucraino nella scorsa stagione. In Coppa Campioni o Champions League, la Dinamo ha raggiunto tre semifinali, nel 1977, nel 1987 e nel 1999. In panchina si è affidata al rumeno Mircea Lucescu, a lungo allenatore dei rivali dello Shakhtar Donetsk, che diventerà il tecnico più anziano a guidare una squadra in Champions League. “Dobbiamo essere contenti, era da tanto tempo che non giocavamo la fase a gironi di Champions” ha commentato prima del sorteggio.
Sarà interessante la sfida con gli ungheresi del Ferencvaros, allenati da un’ex stella proprio della Dinamo Kiev, quel Sergei Rebrov che formava una coppia da sogno con Andriy Shevchenko oggi ct della nazionale ucraina. C’ anche un precedente, proprio con la Dinamo, che vinse 3-0 in finale di Coppa delle Coppe nel 1975 a Basilea.
“Noi rappresentiamo tutta l’Ungheria. Chi ci sottovaluterà, commetterà un errore” ha dichiarato Rebrov. Gli ungheresi in estate hanno rinforzato la rosa con l’acquisto del centrocampista ventinovenne Róbert Mak, 58 presenze all’attivo con la maglia della Slovacchia, che può indubbiamente alzare il livello tecnico del Ferencvaros anche se è rimasto senza squadra dallo scorso marzo quando ha lasciato i turchi del Konyaspor.
Juve e Ferencvaros si sono sfiorati in un celebre intreccio di mercato all’inizio degli anni Novanta. In bianconero, infatti, avrebbe dovuto arrivare il fantasista Lajos Detari, affetto da boria superiore al suo talento. “Quando tocco palla, quella è una musica che non hai mai sentito” diceva. E a chi lo accusava di sbagliare troppi gol, rispondeva che lo faceva apposta. A bocciarlo fu Agnelli, convinto che non valesse la metà di Platini. A giudicare dalle apparizioni con Bologna, Genoa e Ancona, aveva ragione l’Avvocato.
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