L’Inter vince nel finale a San Siro contro la Fiorentina, decisivo D’Ambrosio per la vittoria. Viola in partita sino all’ultimo. Conte soffre in panchina ma porta a casa tre punti importanti. Le parole del tecnico nel post gara.
Fattore D’Ambrosio. Lui regala all’Inter tre punti contro la Fiorentina. 4 gol dei nerazzurri, 3 subiti dai viola per un match complesso e ricco di spunti. Le energie si sono spese a profusione da entrambe le squadre, sorride nel finale Conte per questa vittoria. Un pizzico di sofferenza in più sicuramente non avrà soddisfatto il mister nerazzurro ma, essendo alle prime battute di campionato, si può e si deve ancora affinare ogni meccanismo in primis nella fase difensiva. Le parole del tecnico nel post partita.
Vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto dopo questo risultato?
“I tre punti sono importanti ma è giusto fare delle valutazioni. L’aspetto positivo è aver fatto 4 gol e creato tanto. Dragowski molto impernato: abbiamo portato molti uomini in avanti, ma al tempo stesso siamo stati ballerini in difesa. Squadra troppo squilibrata, queste cose se vuoi giocare a certi livelli non puoi permettertele”.
Cosa è mancato prevalentemente stasera in difesa?
“Vogliamo lavorare sulla difesa ma per difendere con l’ottica di andare in avanti. Appena possiamo portiamo pressione sul portatore palla, oggi avevamo Bastoni da centrale e Kolarov alla sua prima apparizione. Tutta la squadra deve lavorare nella giusta maniera: i centrocampisti devono dare il giusto equilibrio, oggi abbiamo preso delle ripartenze che avremmo dovuto evitare“.
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Eriksen è in crescita, ma stasera è apparso ugualmente con il freno a mano tirato…
“Noi lavoriamo con l’obiettivo di metterlo nelle migliori condizioni. Lui, rispetto a quando è arrivato, ha aumentato i giri del motore. Ha fatto una buona partita, sappiamo che ci sono delle qualità e cerchiamo di tirarle fuori. A volte escono subito altre volte si arriva un po’ in ritardo. Si allena bene e si mette a disposizione della squadra, mi auguro che capiti qualcosa di positivo che lo possa accendere in maniera definitiva“.
Riesce a godersi il percorso di questa Inter senza pensare ossessivamente alla vittoria?
“Ci si concentra talmente tanto sull’obiettivo vittoria che troppo spesso ci si dimentica che c’è un percorso da fare per essere protagonisti e bisogna goderselo anche nelle sconfitte. L’importante è apprezzare ed essere orgoglioso della crescita della propria squadra. Io non sempre ci riesco, quando perdo mi arrabbio troppo, sto imparando a vedere le cose nella loro totalità“.
Sono aumentate le ambizioni di squadra e società dallo scorso anno?
L’anno scorso, arrivando secondi, abbiamo acquistato credibilità in Italia. Forse anche, e soprattutto, a livello internazionale: tornare a fare una finale in Europa significa riportare l’Inter ai livelli che gli competono. Dobbiamo lavorare per continuare a dare credibilità alla squadra e alla società. Bisogna lavorare per noi e per la nostra gente che ci ha sempre sostenuto”.
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