Nicola Rizzoli, designatore degli arbitri in Italia, ha spiegato la nuova regola riguardante i calci di rigore e anche quella relativa ai falli di mano che precedono un gol
Tra poche ore avrà inizio la stagione 2020/21 di Serie A e anche per gli arbitri non mancheranno importanti novità. Saranno 48 direttori di gara scelti dal designatore Nicola Rizzoli, con tanto di unificazione della Can unica di A e B. Focus particolare sui calci di rigore, dato che nello scorso campionato ne vennero assegnati ben 187, di cui 57 a causa di falli di mano, un numero record.
Sono state numerose le polemiche nate proprio a causa dei tocchi con mani e braccia, a volte anche di pochissimi centimetri più lontane dal corpo, e spesso interpretati diversamente da ogni arbitro. Il problema principale l’hanno vissuto i difensori, costretti a cambiare radicalmente il proprio modo di proteggere la porta, per evitare un possibile fallo involontario. Anche gli attaccanti, però, hanno sofferto della regola sul tocco di mano, dato che gli arbitri hanno annullato delle reti proprio per un controllo del pallone considerato falloso.
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In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Rizzoli ha spiegato alcune novità importanti. La prima relativa all’annullamento di un gol in seguito ad un fallo di mano. Alla Rosea ha infatti dichiarato: “L’IFAB ha già modificato la regola. Non vedremo più gol annullati come quello di Ibra a Firenze”. Ogni tocco di mano che precedeva un gol o che portava ad una rete, costringeva l’arbitro ad annullare l’azione e a fischiare fallo, ora, invece, il gol verrà invalidato solamente se il tocco precederà nell’immediatezza la rete stessa.
“Conta l’immediatezza”, ha infatti sottolineato Rizzoli. “Veretout in Roma-Samp? Verrebbe ancora annullato. Non c’è nulla di più tra il tocco di Perez e il suo tiro”. L’ex arbitro ha poi affrontato il tema dei calci di rigore: “Ne sono stati concessi alcuni troppo leggeri. Ci sono tipi di contatti diversi e bisogna saperli distinguere. De Roon in Juve-Atalanta, non lo vorrei neanche rivedere”.
L’intervista è proseguita: “Non possiamo togliere la possibilità al difensore di fare un movimento istintivo. Se il braccio non poteva essere più ritratto non deve essere punibile. L’obiettivo è quello di permettere ai difensori di non giocare come pinguini”. Infine, Rizzoli ha chiuso con una speranza personale: “Vorrei che si interpretino meglio i contatti valutati in maniera troppa leggera e che i giocatori capiscano che non tutti i contatti equivalgono ad un rigore”.
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