Lionel Messi resterà al Barcellona e il presidente della Liga, Javier Tebas, ha commentato la scelta dell’argentino e le mosse dei suoi avvocati
L’addio di Lionel Messi dal Barcellona è stato rimandato, con ogni probabilità, al prossimo anno. L’argentino ha reso nota la sua volontà di lasciare il club nelle scorse settimane, ma pochi giorni fa, a causa della scadenza della clausola rescissoria da 700 milioni da pagare per la cessione, ha dovuto fare dietrofront e confermare la sua permanenza nella squadra catalana.
Il caso ha scatenato i media e anche il presidente della Liga, Javier Tebas, una volta conclusa la tempesta, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Il patron della lega spagnola ha voluto subito chiarire: “La mia non è stata una guerra contro Messi”. La lettera in cui veniva sottolineata la presenza della clausola, infatti, è stata scritta proprio per volontà dello stesso Tebas, che avrebbe apparentemente complicato l’addio della Pulce. Nell’intervista ha quindi aggiunto: “Avrei fatto lo stesso con qualunque giocatore del nostro campionato. Dovevamo difendere la legalità. I contratti vanno rispettati, qualsiasi sia il tuo nome”.
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Il presidente della Liga non si ritiene un vincitore, come ribadito nel suo intervento: “Non c’è stata alcuna battaglia. Io adoro Leo e provo una grande stima per lui. Essendoci lui di mezzo la vicenda ha assunto dimensioni mediatiche importantissime, ma è ovvio”. Sulla questione della clausola ha aggiunto: “Il contratto era chiaro, veniva decontestualizzata una parte e questo ha portato i suoi avvocati a sbagliare. Io sono comunque contento che Messi abbia evitato conflitti giuridici”.
La speranza per il futuro resta, come ha ribadito Tebas: “Continuerà a giocare per la squadra della sua vita e vorrei tanto che i rapporti tornino normali. Se deciderà di andarsene tra un anno sarà un peccato”. Il presidente della Liga ha però voluto difendere anche i suoi interessi: “Da ormai 6 anni è stato stabilito che il marchio del campionato deve essere sopra a giocatori e club. Solo così garantiamo redditività al settore”. Infine ha concluso: “Leo se ne andrà certamente tra un anno? Il contratto glielo permette”.
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