Il calcio post-Covid 19 sta risentendo pesantemente a livello economico, sono soprattutto le realtà più piccole a dover preoccupare.
La pandemia ha avuto efetti pesanti anche sul piano economico un po’ per tutti i settori e il calcio, che si è ormai trasformato in un’industria, non ne è rimasto escluso. Le perdite, infatti, si sono rivelate particolarmente ingenti in questo anno, legate non solo al lungo stop che ha costretto a ripensare i piani a molti club, ma anche al fatto di non poter contare sugli introiti legati alla biglietteria.
A mettere in evidenza una situazione che appare davvero drammatica è la ricerca della Rome Business School, la business school a maggior presenza internazionale in Italia con studenti provenienti da 150 nazioni. L’indagine che è stata eseguita dall’istituto ha un titolo davvero eloquente, “Il Pallone forato”, ed è stata realizzata proprio per analizzare la situazione attuale, ma con un occhio anche a quello che dovremmo aspettarci nel prossimo futuro. Tutto questo viene fatto anche con un occhio al contesto geopolitico globale in vista delle azioni economiche portate avanti dalle varie società.
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In attesa di capire se arriverà il via libera definitivo alla presenza del pubblico negli stadi, anche se questo potrà avvenire solo in modo ridotto, tutti i club sono chiamati a prestare un occhio maggiore ai propri bilanci. Non solo in vista delle possibili plusvalenze in ottica Fair Play Finanziario.
Il quadro che ne è emerso non è particolarmente confortante. La pandemia ha infatti fatto registrare perdite che nel 2020 dovrebbero toccare i 4,5 miliardi di euro. Difficilmente potremo auspicare a un ritorno alla normalità prima del 2025. A farne le spese non possono che essere anche i tantissimi lavoratori del settore. Solo in Italia, infatti, rappresenta il 12% del Pil mondiale. Sono oltre 40 mila le persone che operano anche nell’indotto con un contributo fiscale di 1,2 miliardi.
Restando in Italia, inoltre, notiamo notevoli discrepanze tra la Serie A e le leghe minori. Esemplare è quanto accade nel Lazio. Il valore totale delle rose delle due protagoniste e’ rispettivamente di 355,15 milioni per i giallorossi e 304,80 milioni per i biancocelesti. Il confronto non regge però minimamente con il poco distante Frosinone, che non è riuscito a raggiungere la promozione in Serie A. I ciociari arrivano a quota 9,11 milioni, terza rosa della serie cadetta dopo Benevento ed Empoli.
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