Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, in un’intervista a Radio Kiss Kiss parla del ritiro del Napoli, della nuova maglia e di Osimhen. Chiede al governo di riaprire gli stadi
E’ iniziato il ritiro del Napoli a Castel di Sangro. E il sipario lo alza, virtualmente, il presidente Aurelio De Laurentiis a Radio Kiss Kiss. Parla delle nuove maglie, dell’importanza degli inserti rossi che non a tutti i sostenitori piacciono. Ma “chi non si lamenta non può essere tifoso del Napoli” dice. Ne ha per tutti, Gattuso e Osimhen, Pirlo e il presidente della UEFA Ceferin. Ne ha anche per il governo, per il comitato tecnico scientifico, per chi gestisce i diritti televisivi della Serie A.
De Laurentiis ha ringraziato Gennaro Gattuso per il successo in Coppa Italia che vuol dire posto garantito in Europa League, ma ha fatto capire che il finale di stagione non gli è piaciuto- “Per esprimere senso di appartenenza, c’è da dare tutto, non bisogna stare in semi-riposo“. Sa che in termini di scelte di formazione, Gattuso avrà sempre l’ultima parola. Ai tifosi chiede di stare vicini a Osimhen, che è stato sette mesi fermo e deve conoscere il calcio italiano. “Su di lui leggo cifre sbagliate, l’ho pagato 70 milioni e più” dice.
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A proposito del campionato che verrà, vede rinforzata l’Inter, sottolinea l’effetto della nuova proprietà della Roma, ma dice: “Inutile rinforzarci se poi dobbiamo giocare a porte chiuse. E poi, anche se ci sono gli Europei, non dovremmo distruggere le squadre giocando ogni tre giorni. Se lasci gli stadi chiusi stai offendendo milioni di tifosi” dice ai rappresentanti del governo. “E quei milioni di tifosi potrebbero non votarvi più”. Si augura una grande apertura degli impianti, ma lamenta la gestione della riapertura. “Per me non doveva entrare nessuno straniero e non doveva uscire nessun italiano, i soldi li dobbiamo lasciare a casa nostra”.
Gli sta a cuore anche il tema dei diritti televisivi. “Ho cercato di aprire una riflessione” dice. “L’importante è dotare i club medio-piccoli di una capacità economica per competere anche con quelli medio-grandi, altrimenti si ha un torneo squilibrato” spiega. Vorrebbe rivedere l’intera struttura del campionato, prevedendo un sistema di premi e un obbligo per le squadre di reinvestire una quota degli introiti sul mercato. “Non ci si può far dare sempre giocatori in prestito” conclude il presidente del Napoli.
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