Messi si sente più fuori che dentro il Barcellona. Il club ha pochi giorni per convincerlo a restare. Suning al lavoro per portarlo all’Inter
“Mi vedo più fuori che dentro il Barcellona”. Leo Messi ha ammesso quello che fino a qualche tempo fa sarebbe apparso inimmaginabile. Nell’incontro con il nuovo tecnico Koeman, la Pulce ha lanciato la bomba e cambiato gli scenari blaugrana. Il club, scrive Repubblica, ha dieci giorni di tempo per convincere Messi a rimanere. La data limite è il 31 agosto, giorno fissato per la ripresa degli allenamenti. L’allontanamento del segretario tecnico Eric Abidal, che aveva fattro infuriare la Pulce accusando i calciatori di aver remato contro Valverde, è un segnale di distensione. Ma potrebbe non bastare.
Se Messi non dovesse essere convinto del piano di rinascita blaugrana, il Barcellona potrebbe accettare offerte intorno ai 200 milioni di euro. Una cifra ce, abbinata ai 100 milioni di ingaggio lordo possono spaventare quasi tutti in Europa. Ma non il Paris-Saint Germain, che potrebbe contare su Neymar.
Il brasiliano voleva tornare in blaugrana da Messi per ritrovare il sorriso, un anno dopo potrebbe essere l’argentino a raggiungerlo a Parigi con lo stesso obiettivo. Da non scartare, naturalmente, l’ipotesi Manchester City che ha un asso potenzialmente decisivo da mettere sul tavolo, Pep Guardiola.
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La terza via porta all’Inter. Il padre Jorge ha preso casa a Milano, scrive Repubblica, per pagare meno tasse sugli utili all’estero della divisione italiana della sua società che gestisce sponsor e diritti di immagine dell’argentino. Il trattamento fiscale favorevole potrebbe rappresentare una chiave per portare all’Inter Messi, già corteggiato invano da Massimo Moratti.
Intanto, scrive Carlo Laudisa sulla Gazzetta dello Sport, si sta giocando un’altra partita intorno a Messi. Una sfida tutta cinese, tra il vertice del partito comunista Xi Jinping e la famiglia Suning interessata a costruire una rete di sponsor disposti a entrare nell’affare per sfruttarne le possibili ricadute positive nel mercato cinese.
L’appeal non si discute, l’effetto che potrebbe avere l’ingaggio di Messi sarebbe notevole anche per i diritti tv esteri della Serie A: tutti interessati, in un modo o nell’altro, alla versione calcistica della via della seta. Ma occhio al fair play finanziario. Marotta l’ha definita “un’operazione da fantacalcio”, ma le parole nel calciomercato, si sa, svaniscono presto sotto il sole d’estate.
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