Siviglia-Inter, finale di Europa League, sarà un confronto di visioni e filosofie di gioco. Potrebbe avere un ruolo decisivo il duello Barella-Banega. Importanti per l’Inter le transizioni e la pressione alta. Ocampos, ala sinistra, il pericolo numero 1 degli andalusi
Europa League, ultimo atto. Inter-Siviglia è una sfida che incrocia e mette alla prova stili, visioni di gioco, sistemi di pensiero calcistico. Da un lato il 3-5-2 energico, elastico dell’Inter, con la forza trascinante di Lukaku e Barella. Dall’altro il 4-3-3 di un Siviglia multiforme, con una mezzala come Banega che gioca come un trequartista e un’ala sinistra, Ocampos, come capocannoniere. Il controllo delle fasce e degli spazi di mezzo, l’efficienza nelle transizioni con e senza palla potranno spostare in maniera decisiva l’equilibrio competitivo della finale.
L’Inter ha un possesso leggermente più diretto, 15 contro 15.5 passaggi medi per ogni minuto. La squadra di Conte tira di più (14,42 conclusioni di media contro 11,5 in campionato) e attacca di più la profondità. Il Siviglia guadagna campo con il fraseggio più denso, con una quota più alta di passaggi progressivi che superano una linea di pressing avversaria.
Siviglia, come Lopetegui usa i terzini
Il Siviglia costruisce dal basso con transizioni veloci. Sistematica la ricerca dell’uscita verso i terzini per aggirare il pressing avversario. Jesus Navas, terzino destro dopo una vita da attaccante, è il calciatore con la media di cross più alta della Liga, 6,15 ogni novanta minuti. Sesto per passaggi progressivi, che portano il pallone a un compagno con meno avversari tra sé e la porta, è in top ten anche per allunghi nel campionato spagnolo.
A sinistra Reguilón, che piace anche al Napoli, scambia di più con i compagni nella sua fascia di competenza, soprattutto Ocampos. Mostra una precisione leggermente maggiore nei cross, anche se ne effettua meno e registra una quota di assist attesi più bassa di Navas. Però va a difendere più alto, e alimenta il tipico movimento corale del Siviglia in transizione: il difensore centrale porta palla, l’ala di riferimento si accentra, la mezzala avanza nel corridoio interno e il terzino si sovrappone per dare ampiezza e un possibile sfogo in più alla manovra.
Dunque per l’Inter sarà essenziale ricreare la dinamica fra Barella e Gagliardini che ha funzionato contro Bayer Leverkusen e Shakhtar Donetsk, sfida in cui le due mezzali hanno portato più contrasti di qualunque altro compagno di squadra. Gagliardini, come contro gli ucraini, dovrebbe rimanere più indietro, sulla linea di Brozovic, per contenere Navas. Barella potrebbe invece aggredire Reguilon e staccarlo dal giocatore più creativo degli andalusi, l’ex Banega che gioca da mezzala sinistra. Potrebbero invece essere meno frequenti le situazioni in cui D’Ambrosio andrà a bloccare il terzino con Barella più concentrato su Banega: in questo caso l’Inter rischierebbe di essere più esposta al contropiede fra le linee dietro il centrocampo.
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Siviglia-Inter, il duello chiave a centrocampo
Lopetegui utilizza i centrocampisti creativi in posizioni più arretrate, non sulla trequarti dunque, per favorire l’avanzamento fluido del pallone. È il caso di Banega, settimo nella Liga per media di passaggi ogni 90 minuti, 70,69, e secondo se si considerano solo i tocchi verso un compagno nella trequarti offensiva (14,08, dietro solo a Fran Merida dell’Osasuna).
L’argentino, destinato a lasciare il club a fine stagione, avrà di fronte un Barella che sta allargando i suoi orizzonti in nerazzurro. L’ex Cagliari mantiene una media di 44 passaggi effettuati (di cui quasi 14 in avanti) e 31 ricevuti a partita. Contro lo Shakhtar si è preso più libertà del solito come dimostrano i quattro allunghi rispetto a una media di 1,33 ogni 90′. Quando invece è D’Ambrosio a salire, Barella si allarga a coprirgli le spalle, mentre gli altri due centrocampisti, Brozovic e Gagliardini negli ultimi match, si di dispongono in linea.
Lukaku e Lautaro, coppia d’assi
I movimenti di Barella, come si è visto contro Bayer Leverkusen e Shakhtar solo per citare gli esempi più recenti in Europa League, hanno l’effetto di impegnare il terzino sinistro avversario e fanno salire la pressione sui due centrali che devono contrastare Lukaku e Lautaro. Il belga e l’argentino, non è un segreto, si integrano perfettamente. Quando l’argentino arretra senza palla, il difensore si ritrova stretto in una scelta difficile: salire, uscendo dalla linea, creando però un corridoio per Lukaku e lo stesso Barella, o restare in posizione e aspettare per sfidarlo nell’uno contro uno.
Lopetegui potrebbe controbattere chiedendo a Koundé, un pilastro della difesa insieme all’altro centrale Diego Carlos a cui è affidata la prima impostazione, di allargare la sua zona di competenza. Non sarebbe nemmeno una novità, Koundé è abituato a coprire le spalle a Navas, a contrastare il portatore di palla anche uno contro uno sulla trequarti mentre il play basso Fernando arretra fra i centrali per dare copertura.
Il belga, secondo attaccante più prolifico alla sua prima stagione in nerazzurro dietro solo a Ronaldo, in campionato è riuscito a tirare una volta su tre con poca pressione come dimostrano i dati StatsPerform. Merito di una capacità di progressione che unisce velocità e potenza e dell’integrazione con Lautaro, coinvolto in Serie A in trame di passaggi in campo aperto che hanno prodotto 162 tiri e 22 gol. Una volta su cinque, quando il pallone passa per i suoi piedi, l’azione si conclude con un tiro dell’Inter. Un valore aggiunto che apre spazi e facilita il gioco.
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Siviglia-Inter, la sfida per la difesa nerazzurra
Il Siviglia è una delle squadre che pressa meglio nella Liga, concede agli avversari poco più di sette passaggi per azione difensiva. La velocità nelle transizioni esalta Suso a destra (con facoltà di tagliar dentro come nel Milan) e Ocampos, ala sinistra e sesto miglior marcatore nella Liga. Ha segnato 14 gol in campionato, 1,6 in più di quelli stimati attraverso gli expected goals, e questo a fronte di 2,63 tiri di media a partita (18mo nella Liga).
Terzo per uno contro uno e dribbling totali in campionato, tocca più di quattro palloni in area ogni novanta minuti. L’argentino rappresenta il punto di forza della terza squadra per tocchi in area dell’ultima Liga, una formazione che svuota il centro e guadagna campo attraverso verticalizzazione e gioco sulle fasce. Nelle ultime partite in Europa, Lopetegui ha schierato come centravanti titolare Youseef El-Nesyri, arrivato dal Leganes a gennaio.
Si è rivelato sicuramente più efficace sotto porta di Luuk de Jong cdhe ha segnato 6 gol in campionato rispetto ai 10 expected goals. L’olandese però può diventare prezioso a partita in corso per i suoi inserimenti verso il limite dell’area fra i centrali avversari. Dunque, una delle scelte più delicate per Conte sarà l’individuazione del centrale di destra del trio difensivo.
Il pressing del Siviglia e come aggirarlo
Senza palla, il Siviglia non crea blocchi alti uomo contro uomo, ma tende a portare due giocatori contro i difensori avversari, per costringerli a un passaggio verso le fasce in modo da concentrare qui l’azione più intensa per il recupero alto del pallone. In altre situazioni, o contro avversari rapidi a saltare le linee di pressione, si dispongono con un 5-4-1 con il mediano basso fra i due centrali. Nel contrastare questo secondo scenario, che potrebbe ripetersi nel corso della finale, può assumere un ruolo di primo piano un difensore come Bastoni, che ha intuito e visione per portar palla sulla fascia verso Young, o verso la mezzala di riferimento nella sua zona di campo.
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