La Serie A 2020/21 rischia di non incominciare il prossimo 19 settembre come da calendario e l’ipotesi playoff prende nuovamente quota
Il prossimo campionato di Serie A è già avvolto da numerosi dubbi. I recenti casi di Covid-19 registrati in Napoli, Sassuolo, Torino, Brescia, Cagliari e Roma hanno subito allarmato gli addetti ai lavori e aperto nuovi scenari in vista della stagione 2020/21. I tamponi effettuati sui calciatori di rientro dalle vacanze, molte in Costa Smeralda, sono risultati decisivi per riconoscere la positività al virus anche per atleti del calibro di Petagna e Boga.
Secondo la Repubblica, se a contrarre il virus fossero una decina di giocatori non dovrebbe scattare alcun allarme, basterebbe infatti applicare le regole del protocollo sanitario. Il pericolo maggiore arriverebbe con l’aumentare dei casi, uno scenario che metterebbe in pericolo la partenza della prossima stagione. Il 27 agosto la FIGC ufficializzerà gli organici di tutto il campionato e il 1° settembre verranno stilati anche i calendari, ma la partenza stabilita al 19 settembre è ora in dubbio.
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Serie A, rispunta l’ipotesi playoff con gironi: i dettagli
La prima idea che circola in queste ore è quella relativa allo slittamento della data di inizio del prossimo campionato. Si partirebbe il 4 ottobre, giorno già discusso nelle passate settimane e approvato in prima persona dal patron Aurelio De Laurentiis. Il rischio, però, è altissimo, dato che la stagione dovrebbe concludersi entro maggio e non basterebbe cancellare le vacanze natalizie. In caso di nubifragi, infatti, mancherebbero degli slot liberi per recuperare i match.
Da qui il ritorno di un’ipotesi circolata già per il finale della Serie A 2019/20: gironi con playoff e playout. Se si dovesse realmente tornare a giocare ad ottobre, la proposta del presidente della FIGC, Gabriele Gravina, avrebbe chance di diventare valida. La Serie A verrebbe divisa in 5 gironi da quattro squadre e al termine di un percorso lineare si darebbe spazio ai playoff per le prime 12 e ai playout per le restanti 8. Resta un piano difficile da applicare, soprattutto per la contrarietà dei club, ma in caso di emergenza sarebbe necessario correre ai ripari anche con soluzioni drastiche. Non resta che attendere l’inizio di settembre, quando i rientri dalle vacanze saranno completati e si potrà avere un quadro generale ancora più chiaro.
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