Difficile prevedere un ritorno del pubblico negli stadi durante le partite di Serie A. Il numero dei contagi da Coronavirus è in crescita ed è necessaria massima cautela.
Ormai conclusa la stagione, si guarda all’annata 2020-2021 che dovrebbe prendere il via nel weekend del 19-20 settembre. Nel corso di queste settimane in cui il campionato è ripreso dopo lo stop dovuto all’emergenza sanitaria si è però giocato senza la presenza del pubblico come misura precauzionale per evitare che potessero scoppiare nuovi focolai di contagio. L’auspicio di molti, sulla scia di quanto accadrà con i due appuntamenti del Motomondiale in programma a settembre, è che presto possa essere un ritorno dei sostenitori, anche se magari in forma ridotta.
Almeno per ora, però, questa ipotesi sembrerebbe da scongiurare, in virtù dei diversi casi di positività che stanno emergendo tra i calciatori, seppure asintomatici, e anche tra le persone comuni, soprattutto tra chi è stato recentemente in vacanza in Sardegna. Di questo è convinto Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute.
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Non lascia spazio a grande ottimismo il professor Ricciardi, che non nasconde il timore per quanto si sta verificando in questo periodo nel nostro Paese, come dimostra la crescita dei casi di persone che hanno contratto il Coronavirus.
“La riapertura degli stadi al momento non è ancora possibile” – ha detto senza mezzi termini il medico in occasione della sua partecipazione ad Agorà su Rai 3 -.
Il professore non si è limitato comunque ad analizzare la situazione attuale, ma ha comunque provato a dare uno sguardo rivolto al futuro. E anche qui al momento non è possibile essere particolarmente ottimisti: “Non possiamo dare una previsione certa su quando sarà possibile per i tantissimi appassionati tornare a popolare le tribune di uno stadio – ha sottolineato con fermezza -. Tutto dipende dalla circolazione del virus. Per dare il via libera è necessario controllare meglio la situazione. Se dovessimo riuscirci, allora potremo riaprire le manifestazioni di massima, ma solo in maniera estremamente controllata. I numeri di questo periodo non ci permettono ancora di farlo. Le partite di calcio, inoltre, si possono svolgere solo senza pubblico” – ha concluso.
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