Milan, Rangnick rivela i retroscena della trattativa: che frecciata a Ibra

Ralf Rangnick concede una lunga intervista alla “Gazzetta dello Sport”, svelando per la prima volta i retroscena della controversa trattativa col Milan.

Il Milan, come poche volte negli ultimi anni, inizierà la stagione dallo stesso allenatore. Sulla panchina rossonera ci sarà ancora Stefano Pioli che sembrava spacciato, ma è riuscito a cambiare il corso della storia. Il merito è indubbiamente la striscia positiva di risultati dopo il lock-down che ha completamente fatto cambiare idea alla società, pronta a ingaggiare una nuova guida tecnica. Il successore designato era sicuramente Ralf Ranginck, di cui si parlava già da molti mesi. Una trattativa lunghissima, arrivata a un passo dalla sua conclusione, che proprio l’ex responsabile dell’area tecnica della Red Bull racconta in esclusiva alla “Gazzetta dello Sport”.

Un’intervista in cui il tecnico tedesco rivela a ruota libera tutti i retroscena e dettagli di questa storia, partita quasi un anno fa: “Il Milan ha iniziato a contattarmi lo scorso ottobre, quando la squadra era soltanto a tre punti dalla zona retrocessione (sulla panchina c’era Giampaolo). Non avevo firmato alcun contratto preliminare o penale, ma ho preferito non parlarne in pubblico”.

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Rangnick applaude Pioli e punge Ibrahimovic: “Non lo conosco”

Milan Rangnick
Ralf Rangnick (Getty Images)

Il Milan cercava Ralf Ragnick ancora prima dell’arrivo di Stefano Pioli. E’ questa la clamorosa indiscrezione confessata dallo stesso ex allenatore del Lipsia che esprime il suo pensiero anche sull’attuale tecnico rossonero: “Si è meritato la conferma, anche per i valori mostrati a livello umano. L’ho apprezzato nelle interviste e, dopo il miglior rendimento post-lockdown, non sarebbe stato sensato e rispettoso cambiare allenatore. E’ un altro discorso però se la scelta è stata fatta a medio-lungo termine”.

Infine Ragnick, attualmente libero e alla ricerca di una nuova sfida, ha parlato anche di Zlatan Ibrahimovic: “Il Milan presumo mi abbia voluto per cambiare progetto e filosofia. Io lavoro sulla crescita dei giovani e difficilmente ci sarebbe stato spazio per un giocatore di 38 anni. Non è nel mio stile, avrebbe poco senso puntare su Ibra o Kjaer non perché non siano bravi ma ho un’idea diversa di calcio. Non so se sia giusta o sbagliata, è soltanto una scelta diversa. Poi Ibrahimovic aveva ragione a dire che non mi conosce, anch’io non lo conosco personalmente: non abbiamo mai parlato”.

Una frecciatina all’attaccante svedese che non ha risparmiato nemmeno per Maldini e Boban, contrari fermamente al suo arrivo: “Non giudico il loro ruolo, ma da esterno mi chiedo se la proprietà è contenta dei risultati in rapporto al denaro investito negli ultimi anni. Io causa del divorzio tra il Milan e Boban? Dovete chiedere a chi rappresenta la società”.

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