L’Inter domina 5-0 lo Shakhtar Donetsk. Doppietta di Lautaro e Lukaku, gol di D’Ambrosio. E’ la prima italiana dopo 21 anni in finale di Coppa UEFA o Europa League
Da ventun anni una squadra italiana non giocava una finale europea. L’attesa finisce con il capolavoro dell’Inter e di Conte che travolge 5-0 lo Shakhtar. Il tecnico non altera il 3-5-2 di partenza delle ultime tre partite, Eriksen ancora in panchina: dietro va Bastoni. Lo Shakhtar si allinea con i brasiliani di talento nel 4-2-3-1, guidati da un centravanti moderno, non di stampo classico, come il capocannoniere Junior Moraes.
Gli ucraini in fase di non possesso di disegnano con un 4-3-3, con Marcos Antonio che scala mediano basso, da playmaker per guidare la transizione, con Patrick mezzala insieme a Stepanenko, il più difensivo dei centrocampisti.
La partenza è scacchistica, poco ritmo, tanta attenzione. La prudenza nelle verticalizzazioni degli ucraini aiuta l’Inter, che ostruisce le linee di passaggio. Anche i nerazzurri, però, vanno poco oltre il rispetto delle posizioni e delle distanze. I due attaccanti sorvegliano i centrali, ma non affondano. Fino al 19′. Prima azione, primo gol della prima, primo in Europa League di Lautaro. Il “Toro” taglia dal secondo palo verso il centro e incorna, è il caso di dirlo, su cross pennellato di Barella.
Al 26′ altra occasione dell’Inter, ma sul cross da destra non la toccano in tre: poi però segnalato fuorigioco. Alla mezz’ora, si vede anche lo Shaktar: bel cambio gioco per Dodò, che rientra e serve Moraes, chiude De Vrij. L‘Inter aggredisce e riparte veloce, ancora Barella pericoloso al 34′: Pyatov salva in angolo. Al 43′ un fraseggio denso sulla trequarti si chiude con un tiro da fuori, appena alto, di Marcos Antonio.
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Inter-Shakhtar, gli highlights della semifinale
Nella ripresa, Lautaro improvvisa un colpo di genio, un pallonetto da trenta metri che richiede a Pyatov un colpo di reni tutt’altro che banale. Lo Shakhtar non affonda, l’Inter raddoppia. Al 64′, da corner da destra, stavolta i nerazzurri cambiano schema. Brozović va sul secondo palo, c’è D’Ambrosio che stacca alle spalle di Matviyenko e raddoppia.
L’Inter gestisce, gli ucraini si sfilacciano e perdono qualche pallone di troppo sulla trequarti. A quel punto l’Inter ha praterie davanti, le sfrutta Lautaro che a un quarto d’ora dalla fine segna il gol del 3-0 e chiude la partita. Pressione e recupero alto scandiscono i punti di forza dell’Inter, che firma anche il poker con Lukaku che deve ringraziare Lautaro per l’assist lieve d’esterno. Il belga si concede anche il bis, raggiunge i 33 gol in stagione e avvicina il record di Ronaldo, miglior bomber di sempre alla prima stagione nell’Inter. Con un match point per fare come o meglio del Fenomeno.
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