Galliani, ex amministratore delegato del Milan ha voluto dire la sua per quanto riguarda la promozione in prima squadra del neo tecnico della Juventus, Andrea Pirlo. Ha parlato anche di due suoi ex calciatori: Ronaldo (il fenomeno) e Ronaldinho.
Adriano Galliani, ex Milan ora amministratore delegato del Monza, ha rilasciato un’intervista al ‘Corriere dello Sport‘. Difficile non parlare di uno dei suoi ex calciatori, ovvero Andrea Pirlo nuovo allenatore della Juventus: “Ci siamo appena sentiti al telefono, rideva come un matto. Ci eravamo visti il 5 gennaio. In quella occasione gli dissi che sarebbe diventato un grande allenatore e che avrebbe avuto una bella carriera. Ma non pensavo minimamente impiegasse solo tre giorni per accomodarsi sulla panchina bianconera (ride).
Quando era ancora calciatore si comportava già da tecnico. Come definire Andrea in una sola parola? Intelligente. E’ uno che studia tutto: avversari, contesti, situazioni. Un altro che studiava come un matto era Pippo Inzaghi. Quest’ultimo studiava i calciatori come se niente fosse, sapeva già quali movimenti avrebbero fatto durante la partita“.
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Galliani su Ronaldo e Dinho: “Erano dei lazzaroni!“
“C’era chi studiava e chi era un lazzarone. Chi? Ronaldo (il fenomeno) e Ronaldinho. I lazzaroni, però, sono anche quelli che hanno più talento. Di Ronnie ricordo un episodio a Siena: dovevamo giocare il giorno dopo contro i bianconeri e lui mangiò due piattoni di pasta col pomodoro e mezzo chilo di pane, con tanto di scarpetta. Io ed Ancelotti ci avviciniamo per dirgli che non era il caso di esagerare. Sapete lui come ci rispose? ‘Il problema sarà di chi dovrà marcarmi, non il mio’. In quella partita fece due gol.
Ronaldinho? Non sapeva nemmeno con chi avremmo giocato il giorno dopo. Tornando a Pirlo sono sicuro che farà benissimo. Il mio errore più grande fu quello di cederlo. Colpa anche di altri, ma non ricordo di chi, sono passati tanti anni“.
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