Guarda la sintesi di Juventus-Lione, ottavo di finale di ritorno di Champions League. Non basta la doppietta di Cristiano Ronaldo per centrare la Final Eight
La Juve vince, ma alla Final Eight ci va il Lione. La doppietta di Cristiano Ronaldo non salva i bianconeri, penalizzati dal rigore molto dubbio concesso ai francesi al 10′. Lo segna Depay che poi causa quello, altrettanto contestato e opinabile, del pareggio bianconero. Il 2-1 non basta alla Juve.
Juventus con il 4-3-3, ma con Dybala in panchina. A destra nel tridente Bernardeschi, con Cuadrado terzino. Rudi Garcia schiera il Lione con il 3-5-2 In attacco insieme a Ekambi torna Depay dopo il grave infortunio.
Cristiano Ronaldo, il giocatore di movimento con più minuti di presenza post-lockdown fra tutti quelli che militano nei cinque maggiori campionati europei, prova a ispirare i bianconeri.
Ma al 10′ un rigore molto dubbio assegnato al Lione cambia la partita. Bentancur interviene sul pallone su Aouar, che non appare nemmeno toccato da Bernardeschi. Dopo il silent check al VAR viene confermato il rigore, Depay beffa Szczesny con un “cucchiaio”. L’olandese è il terzo miglior marcatore della manifestazione.
La Juve, che ha perso due delle ultime tre partite interne a eliminazione diretta prima di questa in Champions, reagisce. Al 20′ slalom di Bernardeschi che supera tutti sulla linea di fondo, ma salva Marcelo. In successione, Ronaldo manda alto di testa, Rabiot chiama Lopes alla respinta.
Il portiere si ripete poi al 36′ sul colpo di testa di Higuain. L’intervento migliore lo riserva però sulla punizione di CR7 al 40′: ottima la spinta con le gambe per respingere il tiro con una mano. Un successivo fallo porta alla punizione di Pjanic che proprio Depay respinge con un braccio in barriera. Intervento anche questo molto dubbio, anche questo sanzionato con un calcio di rigore. Impeccabile dal dischetto di Cristiano Ronaldo che realizza la sua nona rete in Champions League con la Juventus, la seconda dal dischetto.
Sono 66 le reti nella fase a eliminazione diretta in Champions League del portoghese, che ha realizzatogli ultimi 11 rigori nella manifestazione. L’ultimo errore dagli undici metri contro il Ludogorets il primo ottobre 2014.
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Champions League, la sintesi di Juventus-Lione
Nessun cambio all’intervallo. La Juve fa molto possesso, ma la squadra di Garcia si abbassa molto e si compatta con le linee strette come nella finale di coppa contro il PSG, unica partita ufficiale dell’OL negli ultimi cinque mesi. Senza vittoria nelle ultime dieci trasferte nella fase finale della massima competizione europea, il Lione può giocare con il cronometro.
Sarri, che ha incassato all’andata la prima sconfitta europea in 23 partite, fa scaldare Dybala che può consentire uno sviluppo più rapido del gioco e più possibilità di creare spazi fra le linee. Ma la Juve è ancora tutta ai piedi di Cristiano Ronaldo, che porta a dieci i suoi gol in Champions con la Juve con una conclusione potente, l’intuizione di un campione che concede mezz’ora di speranza. Un sinistro affilato, il primo mancino vincente griffato CR7 in Champions dal febbraio 2018, con il Real contro il PSG.
Dopo il gol, Sarri inserisce Ramsey per Pjanic, Garcia schiera Andersen per Denayer, poi completa altri due cambi. Entrano Démbélé per Depay e a Reine-Adelaide per Ekambi. Nella Juve, però i movimenti senza palla sono eccessivamente rari, e a 20′ dalla fine diventa inevitabile l’ingresso di Dybala per Bernardeschi.
Ma dopo il primo tiro, torna il dolore muscolare, deve uscire per Marco Olivieri, che già aveva sostituito La Joya a Marassi contro il Genoa nel giorno del suo 21mo compleanno.
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