Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del ritorno dell’ottavo di finale di Champions League contro il Lione
“Il mio futuro non dipende da questa partita”. Maurizio Sarri, alla vigilia di Juve-Lione, ottavo di ritorno di Champions League, non sente di giocarsi tutto. Non è un eccesso di sicurezza, non sarebbe nel personaggio, ma una considerazione lucida. “La Juve è una società seria – ha detto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Lione -. Se vogliono cambiare allenatore, hanno già deciso e viceversa. Sarebbe offensivo pensare che i dirigenti decidano tutto in base a questa partita”.
Cristiano Ronaldo ci sarà, Dybala forse no, aggiunge. “Non so se Dybala sarà convocato” ha detto. “Al momento è ancora nelle mani nel nostro staff medico”. In ogni caso, si userà tutto il tempo possibile per provare a recuperarlo. Cristiano Ronaldo, aggiunge, “si sta allenando nel modo giusto. Ieri gli ho visto segnare un gol straordinario”.
Quella contro il Lione, spiega Sarri in conferenza stampa, non è una gara semplice, anche per il risultato da ribaltare. Higuain e Pjanic, però, sono in crescita. “Sono due giocatori in crescita. Il Pipita sta crescendo sotto il profilo fisico. Miralem era stanco, ma ultimamente l’ho rivisto efficiente” ha detto il tecnico.
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Sarri analizza anche il Lione, una squadra che ha guadagnato solidità difensiva nel passaggio alla difesa a tre. La formazione di Rudi Garcia, spiega il tecnico, “ha giocatori tecnici e di gamba con buone accelerazioni. Il risultato dell’andata gli consentirà di fare una gara che meglio si adatta alle loro caratteristiche”. Inoltre, non è da sottovalutare il rientro di Memphis Depay.
Il tecnico bianconero si sbilancia poco sulla possibile formazione, ma un dettaglio emerge dalla conferenza stampa. Cuadrado giocherà titolare, afferma Sarri, “anche se non sappiamo ancora se alto o basso”. Ma definisce l’obiettivo. “Sarebbe bellissimo andare in Portogallo alla Final Eight, vorrebbe dire entrare nell’elite europea e mondiale”. Racconta anche la soddisfazione per aver vinto quello che ha definito “il campionato più difficile della storia della Serie A per tutto quello che è successo in questa stagione. A volte tutto questo viene attutito dall’abitudine a vincere, a mio avviso non dovrebbe essere così”.
Cerca di non guardare e di non leggere nulla che lo riguardi, di non farsi condizionare dal pessimismo che ha a lungo circondato la sua Juve. Preferirebbe, ma non è certo l’unico, giocare con il pubblico presente. Ma, riflette, “le condizioni sono queste, giocare una partita di Champions senza tifosi non è bello. Speriamo che ci siano presto le condizioni perché tornino, anche psicologicamente non è facile giocare sempre a porte chiuse”.
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Insieme a Maurizio Sarri, in conferenza stampa ha parlato anche Leonardo Bonucci che ha sottolineato come tutti possano fare la differenza in partite come questa. La Juve, spiega, deve rimanere concentrata su se stessa senza pensare agli avversari, o ai rumours. “Dobbiamo guardare a noi, senza ascoltare nulla. Stiamo bene. Abbiamo centrato lo scudetto, che era l’obiettivo principale. C’è grande voglia di sfidare il Lione”. I tanti gol subiti, dice, non lo preoccupano. “Nelle partite decisive abbiamo dimostrato di poter far bene quando lavoriamo di squadra nel modo giusto“.
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