Guarda la sintesi dell’ottavo di finale di Europa League fra Inter e Getafe. Lukaku sblocca alla mezz’ora, chiude Eriksen. Molina sbaglia un rigore
Per la prima volta, l’Inter raggiunge i quarti di Europa League. Grazie al 2-0 sul Getafe nell’ottavo in gara unica di Gelsenkirchen, la squadra di Conte affronterà Rangers o Bayer Leverkusen nel match che aprirà la Final 8 la sera di lunedì 10 agosto. Decidono Lukaku, miglior acquisto dell’estate nerazzurra, ed Eriksen.
Parte meglio il Getafe, all’Inter serve un grande riflesso di Handanovic per non trovarsi sotto dopo due minuti. Da applausi la respinta sul colpo di testa di Maksimovic. L’Inter soffre nel primo quarto di partita il pressing furioso degli spagnoli che creano un’altra grande occasione al 18′ quando Cucurella pesca a centro area Mata, fermato dal salvataggio di Bastoni.
L’Inter però gradualmente prende campo e fiducia. Al 25′ veloce ripartenza di Lautaro che ruba palla sulla trequarti e calcia, Soria respinge. La sfida individuale fra i due si replica 120 secondi più in là, ancora con il portiere vincitore. Il colpo di testa centrale di D’Ambrosio prelude al vantaggio nerazzurro, che matura al 33′. Il lancio di Bastoni libera Lukaku che valorizza il primo buon pallone della sua partita come meglio non potrebbe. Il belga protegge palla, tiene a distanza Etxeita e di forza traccia il diagonale mancino che sblocca la partita. Lukaku raggiunge così i 30 gol. Nessun giocatore dell’Inter ne aveva più realizzati così tanti in tutte le competizioni, nell’arco di una sola stagione, dai tempi di Samuel Eto’o. Il camerunese ne segnò 37 nel 2010/11.
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Europa League, la sintesi di Inter-Getafe
La ripresa si apre con lo squillo di Barella, spunto personale energico e conclusione appena larga, ma deviata, dalla distanza. Il gioco è in mano all’Inter, la rovesciata di D’Ambrosio suggerisce un 2-0 solo accarezzato, anche da Godin dopo la respinta di Soria. Bordalas trasforma lo scorbutico 4-5-1 dei suoi in un 4-4-2 con il primo cambio del match, Angel per Maksimovic. Ma il primo brivido seguente è una punizione di Brozovic, progetto di assist rimasto come un fiore non colto.
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La stanchezza e l’assenza di seconde chance aumentano gli spazi, al 68′ Mata è fin troppo libero di colpire di testa ma Handanovic si produce nella seconda parata decisiva della serata. A un quarto d’ora dalla fine, però, Godin ferma con un braccio un cross da destra. Lungo il check del VAR, c’è da valutare il tocco e anche una possibile spinta ai danni dell’uruguayano. L’arbitro va a rivedere l’episodio, assegna il rigore, Molina angola troppo e lo calcia fuori. Quattro minuti dopo Lukaku litiga col pallone e “ciabatta” un diagonale da una decina di metri che avrebbe potuto chiudere la partita. Lo fa, invece, Eriksen, che entra e col primo pallone toccato in area fa 2-0. Gioco, partita, incontro Inter.