Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, da Milano dove si svolge l’assemblea della Lega Serie A, ne ha per tutti. Attacca il comitato tecnico scientifico, la Uefa per via della sfida in Catalogna, contro il Barcellona, dove e’ tornata alta l’allerta coronavirus e sui diritti tv dice: “Decidiamo se iniziare a guadagnare”.
Un fiume in piena come spesso accade. Al suo arrivo a Milano prima di prendere parte all’assemblea di Lega della Serie A, il presidente del Napoli, De Laurentiis, ha attaccato pesantemente la Uefa e anche sulla questione dei diritti televisivi ha lanciato un messaggio forte e chiaro. “Alla Uefa fanno finta di niente. Se è stato deciso che la Champions League si deve giocare in Portogallo e l’Europa League in Germania, vuol dire che anche noi possiamo non giocare gli ottavi contro il Barcellona in Spagna”. Le perplessità del patron azzurro perché in Catalogna e in quasi tutta la Spagna è tornata forte l’emergenza Covid 19. Il numero uno dei partenopei prosegue: “Contro il Barca è sempre un grande match. Io chiamo e fanno finta di nulla. In Spagna non possiamo giocare, non ci vuole molto, basta dire, non si va a Barcellona ma in Portogallo, in Germania, a Ginevra. Alla Uefa non c’e’ nessuno che sa fare impresa, coi soldi nostri poi. E’
un’altra assurdità” spiega. De Laurentiis.
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Non solo la Uefa nel mirino del patron del Napoli ci sono anche la gestione dei Diritti tv e le linee guida volute dal Comitato tecnico scientifico. Proprio sul Cts, che il presidente definisce “cervelloni o cervellotici“, sostiene come per l’inizio della Serie A nella prossima stagione si debba decidere una nuova data. “Non si puo’ cominciare il 12 settembre e non si deve andare oltre i primi di ottobre. Dobbiamo anche sapere se si riaprono o no gli stadi, se si continua a fare finta di nulla. Non ci dovrebbero essere le vacanze per i politici questa estate. Quelli del Cts sono capoccioni, grandi cervelli o solo cervellotici, non sanno prendersi le responsabilità. O il paese riprende o fallisce“. De Laurentiis poi attacca sulla ripartenza del campionato nella nuova stagione. “E’ follia ripartire il 12 settembre. Ci sono le partenze a fine agosto per le nazionali, i club che contano della Serie A senza i quali non si potrebbe fare il campionato, hanno impegni nelle coppe europee. Dobbiamo dare almeno dieci giorni di riposo ai calciatori. Come facciamo con i ritiri? La politica deve fare il suo” conclude il patron azzurro.
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