La moviola di Roma-Fiorentina, una sfida decisa dai due rigori assegnati ai giallorossi da Chiffi: più netto il primo, molto più discutibile il secondo. L’analisi degli episodi
La Roma ha sconfitto la Fiorentina grazie a due calci di rigore assegnati dall’arbitro Chiffi. Il primo, nel finale di primo tempo, deriva dal fallo di Lirola su Bruno Peres. L’azione è lineare, Dzeko da dietro lancia il terzino brasiliano che scatta alle spalle del difensore, forse distratto in quanto voltato verso la panchina per un precedente errore di posizonamento.
Lirola perde un tempo di gioco ed è in ritardo su Perez quando il terzino entra in area. Da dietro, il difensore lo colpisce con una ginocchiata ben visibile all’arbitro che non può esimersi dall’assegnare il penalty, trasformato da Veretout. Nel recupero del primo tempo, poi, Mancini segna di testa su punizione di Kolarov, ma è in fuorigioco e la rete viene annullata.
Nel secondo tempo aumentano le decisioni rivedibili dell’arbitro Chiffi. La Roma chiede un calcio di punizione al 67′ quando Caceres devia col gomito un tiro di Dzeko. In questo caso resta la valutazione dell’arbitro, in quanto non è un episodio da potenziale calcio di rigore: se il tocco fosse avvenuto in area, ci sarebbe stato almeno il check in sala VAR. Al 71′ è la Fiorentina a protestare con più di qualche ragione per la punizione assegnata alla Roma dopo il contatto Milenkovic-Bruno Peres. E’ il brasiliano infatti che sembra cercare il contatto.
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Se da un lato risulta condivisibile la scelta dell’arbitro di non punire Milenkovic per lo scontro con Pellegrini, che deve uscire per infortunio con una possibile frattura al naso, è decisamente meno convincente la scelta di assegnare il secondo rigore alla Roma.
Il fallo di Terracciano su Dzeko arriva al termine di un’azione insistita dei giallorosso che hanno tentato diverse conclusioni in successione dall’interno dell’area. Il bosniaco ha concluso fuori, in equilibrio anche precario, dal limite dell’area piccola. Certo, il portiere viola esce in maniera che potremmo definire negligente, anche in considerazione del fatto che la conclusione sia già avvenuta e il pallone sia oltre la linea di fondo.
Si parla di condotta negligente quando “il calciatore mostra una mancanza di attenzione o considerazione nell’effettuare un contrasto o agisce senza precauzione”. In ogni caso, il rigore appare come una sanzione severa per l’episodio in questione.
E’ questa anche l’opinione di Daniele Adani, che ha commentato la partita su Sky e in diretta ha bocciato la decisione dell’arbitro. “Per chiunque abbia visto almeno una partita di calcio” ha detto in telecronaca, “questo non è rigore. tranne che per Chiffi, ed è lui che comanda”.
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