Milan, Salvini contento di Pioli ma avverte: “Senza tifosi non è vero calcio”

Matteo Salvini si è detto soddisfatto della conferma di Stefano Pioli sulla panchina del Milan. E’ contento dei risultati post-lockdown anche se, dice, questo non è vero calcio

Milan, Salvini contento di Pioli ma avverte: "Senza tifosi non è vero calcio"
Milan, Salvini contento di Pioli ma avverte: “Senza tifosi non è vero calcio”

Matteo Salvini è soddisfatto della conferma di Stefano Pioli sulla panchina del Milan. Una scelta che sembra porsi in perfetta linea di continuità, peraltro, con la vocazione al “prima gli italiani”. Filosofia che anche il nostro calcio conosce bene. Il Milan, dopo i mesi con l’ombra di Ralf Rangnick ad aleggiare su Milanello, ha scartato la novità straniera, il rischio connesso a un cambio di organizzazione e filosofia, per la strada della continuità.

“Sono molto concreto, per questo sono contento” ha detto Salvini, noto tifoso del Milan, a Lady Radio. “In base ai risultati mi sembrava sciocco fare il contrario. Il Milan ha cambiato tanti allenatori negli ultimi anni, poi arriva uno che infila una serie di prestazioni e risultati convincenti: perché mandarlo via?”. Il leader della Lega dunque approva la scelta di continuità a cui si è arrivai anche per effetto dei risultati del Milan dopo il lockdown in questo strano calcio d’estate in cui ci si gioca tutto. Però lo stesso Salvini avverte: questo non è il vero calcio.

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Milan, Salvini soddisfatto di Pioli ma non degli stadi vuoti

Stefano Pioli, tecnico del Milan
Stefano Pioli, tecnico dei rossoneri

Al leader della Lega non piacciono gli stadi vuoti, ma in fondo chi vorrebbe giocare in un impianto vuoto. Mentre continuano le schermaglie tra la Lega, il ministro Spadafora e il CTS, il Comitato tecnico-scientifico che continua a spargere prudenza sulla riapertura. Secondo alcuni membri, si legge nell’ultimo articolo di Fulvio Bianchi per la sua rubrica Spy Calcio su Repubblica, gli stadi dovrebbero restare chiusi addirittura fino alla fine dell’anno.

Salvini però non ci sta. “Sono quanto di più triste ci possa essere” dice. “Se riaprono in sicurezza teatri, cinema, musei, piscine, spiagge, perché 10 mila persone non possono entrare in uno stadio da 60 mila posti, se stanno a cinque metri l’uno dall’altro?”.

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