Arkadiusz Milik e Duvan Zapata sono i nomi più gettonati per l’attacco della Juventus. Come potrebbero adattarsi ai bianconeri dalla prossima stagione
La Juventus è destinata a cambiare volto. Con l’addio ormai praticamente certo a Higuain, i bianconeri devono trovare un centravanti che si adatti ai principi di gioco del tecnico. Visti i nove gol subiti nelle ultime tre partite, la posizione di Maurizio Sarri non è più così salda, ma non possiamo che ragionare sulle sue idee fino a prova contraria.
La sensazione è che la dirigenza abbia riconosciuto la necessità di occupare diversamente l’area di rigore, di non ritrovarsi senza soluzioni per far scivolare il pallone velocemente e in verticale verso gli ultimi sedici o venti metri. Milik porterebbe un valore aggiunto, in quanto ha conosciuto il gioco di Sarri a Napoli, e qualche incertezza sulla tenuta fisica di lungo periodo.
Il polacco è un attaccante efficiente. In 24 presenze, ha segnato undici gol, 0.5 in più della stima in base agli “expected goals” (xG): dunque, né più né meno delle reti che da lui ci si aspettava in base alla posizione di partenza o all’angolo di tiro.
Rispetto alle precedenti stagioni in Italia, la sua media di conclusioni ogni novanta minuti si è ridotta a 3,55, la più bassa dal 2016-17. Ma la quota di expected goals ogni 90 minuti è più alta dell’anno scorso, e la seconda più elevata in A, dietro solo al 2017-18 in cui però ha giocato poco più di 400 minuti.
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Milik non è attaccante da transizioni energiche e veloci, come potrebbe essere Raul Jimenes del Wolverhampton che qualcuno inizia ad accostare ai bianconeri anche se solo come pietra di paragone, come indicazione di una tipologia di centravanti in linea con le necessità attuali dei bianconeri.
Milik quest’anno non ha distribuito assist e serve soltanto un passaggio chiave per il tiro dei compagni ogni 90 minuti. Garantisce però una sicura efficacia nel gioco aereo, in fase di finalizzazione o per le sponde nello stretto, ma tende a temporeggiare di più. Alla transizione veloce preferisce il gioco corto per aprire gli spazi.
Rispetto a Milik, Duvan Zapata è certamente più abituato a svolgere un lavoro di protezione del pallone in campo aperto. Il colombiano, capocannoniere dell’Atalanta miglior attacco della Serie A, ha segnato 17 gol pur con una media di conclusioni ogni 90′ solo leggermente superiore a Milik (4). Zapata è nono per expected goals per 90 minuti in Serie A, secondo i dati Wyscout.
Il colombiano è “over-performing” in attacco, ovvero vanta più reti di quante ne stima il modello degli expected goals (13,46). Inoltre si mette in condizioni più favorevoli per concludere rispetto al polacco del Napoli, come dimostrano gli 0,71 xG ogni 90 minuti.
Ventinovesimo in Serie A per attacchi della profondità (1,94 a partita, dati Wyscout), Zapata agisce prevalentemente sul centro-sinistra e orienta così le difese avversarie. Gioca da centravanti boa quando serve il suo aiuto per far scorrere velocemente il pallone, attira i difensori fuori posizione e trova in Gomez o Ilicic elementi creativi con cui dialogare nello stretto.
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Il particolare stile di gioco di Gasperini sicuramente lo aiuta, con Cristiano Ronaldo e Dybala potrebbe essere messo nelle condizioni di adattare il suo stile di gioco, aumentando magari la quota di passaggi progressivi che possano far scavalcare una linea di pressing avversaria con uno o due tocchi in modo da liberare la creatività della Joya o del portoghese negli ultimi venti metri.
Se l’orientamento futuro dovesse essere più vicino a quanto visto nelle ultime partite, con la Juve che parte più stretta per poi allargare il tridente a partita in corso, potrebbe aiutare un giocatore come Milik. Al contrario, aumentando la porzione di campo da coprire, servirebbe maggiormente un attaccante come Zapata che consenta alla squadra di risalire velocemente il campo anche se si allunga ma senza perdere compattezza verticale tra i reparti.
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