Joao Pedro risponde a Caputo e alla Sardegna Arena è pareggio fra Cagliari e Sassuolo. Zenga e De Zerbi si dividono la posta in palio. 1-1 il risultato finale, sardi con l’uomo in meno tutto il secondo tempo per l’espulsione di Carboni.
Alla Sardegna Arena, il Cagliari vuole provare ad invertire la rotta (i rossoblu non vincono da cinque partite) contro il Sassuolo di De Zerbi rinfrancato dopo il galvanizzante pareggio in casa contro la Juventus. Zenga, in formazione, schiera Joao Pedro dal primo minuto affiancato da Pereiro al posto di Simeone. I neroverdi si affidano al tridente offensivo scegliendo Haraslin insieme a Caputo e Boga. I primi minuti del match vedono imporsi un copione che premia il Sassuolo per quanto concerne il possesso palla, la squadra di Zenga adotta principalmente un approccio più difensivo. Tuttavia, i neroverdi non sembrano avere “il piede sull’acceleratore”: gol che arriva al 12′ con Caputo, marcatura nata dagli sviluppi di un calcio d’angolo battuto a rientrare, Faragò devia sul primo palo e l’attaccante si fa trovare pronto per la deviazione vincente sul secondo. Il Cagliari deve ripensare alla propria strategia dopo l’intervallo, un approccio attendista per poi eventualmente ripartire in contropiede non ha premiato i padroni di casa. Il ritmo della prima frazione è stato inizialmente sostenuto, anche grazie alla marcatura iniziale, per poi abbassarsi notevolmente fino al duplice fischio del direttore di gara. Neroverdi leggermente più in palla, Cagliari spiazzato dal gol preso dopo dieci minuti.
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Il secondo tempo comincia con gli stessi effettivi tra le fila del Sassuolo, cambia le carte in tavola invece il Cagliari che fa entrare Simeone al posto di Pereiro e Ladinetti (esordio in prima squadra per il capitano della Primavera sarda). Le cose, tuttavia, si complicano ulteriormente per gli uomini di Zenga che restano in dieci all’inizio della seconda frazione di gioco a causa del secondo giallo preso da Carboni: intervenuto fallosamente, pur essendo già ammonito, su Djuricic che lo aveva saltato. Neroverdi con l’uomo in più potrebbe cercare di approfittare degli spazi concessi, gioco forza, dalla squadra di casa per l’inferiorità numerica. Infatti Caputo e Boga recuperano spesso palla ma si lasciano tradire da qualche leziosità superflua. Cagliari, nei 15-20 minuti del secondo tempo di gara, con lo stesso atteggiamento della prima frazione: l’attendismo è più giustificato dato l’uomo in meno. Tra le fila dei neroverdi da segnalare una conclusione velleitaria di Djuricic al 55′ del secondo tempo: sfera che termina lontana dal secondo palo. Il serbo, che ha avanzato leggermente la propria posizione da intermedio di centrocampo, riesce a mettere in difficoltà la retroguardia del Cagliari: Mattiello, per tentare di arginarlo, al 58′ rischia di prendere un giallo. Il Cagliari, dopo una fase iniziale di sofferenza, al 62′ trova il gol del pareggio: di fatto la prima azione pericolosa da parte dei sardi, ottimo spunto di Rog che confeziona un buon pallone per l’interno destro di Joao Pedro che non perdona e batte Pegolo. Alla Sardegna Arena è di nuovo tutto in equilibrio: 1-1 il punteggio.
Il Sassuolo, dopo il pari subìto, prova a tenere la linea molto alta fuori dall’area di rigore concedendo spazi. I sardi, invece, sembrano aver ritrovato fiducia e giocano più sciolti: Ladinetti è entrato bene in campo, dialoga con Simeone tessendo trame di gioco interessanti. Al 68′ Rog prova a fare il “Nainggolan” con una gran botta dalla distanza: conclusione potente, ma non precisa, sorvola la traversa. Ultimi venti minuti di gara con tre cambi per il Sassuolo. Raspadori, Ghion e Magnani subentrano a Traore, Haraslin e Muldur. L’ultimo quarto di gara vede la squadra di De Zerbi con un atteggiamento più offensivo: neroverdi passano a tre dietro, si dispongono con un 3-4-2-1 per cercare di abbassare il Cagliari sfruttando la superiorità numerica. Il Cagliari soffre, ma tiene botta. I due allenatori si dividono la posta in palio: 1-1 che soddisfa più i sardi, per come si erano messe le cose, che i neroverdi. Sassuolo colpevole di non esser riuscito ad imporre il proprio gioco nonostante la superiorità numerica tenuta per tutto il secondo tempo. Extra-time di 4 minuti ininfluente sul piano degli equilibri.
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