Maurizio Sarri rivela alla stampa di essere assente da ogni tipo di social network. Una scelta di vita per il mister che ignora anche le critiche che lo riguardano: su Twitter, infatti, l’hashtag #Sarriout è in tendenza fra i tifosi della Juventus.
Sarri è passato alla storia recente del calcio italiano come un rivoluzionario. Colui che, ai tempi del Napoli, ha dato vita ad una vera e propria filosofia di gioco – da qui il ‘Sarrismo’ – dove osare era all’ordine del giorno. Calcio spettacolo: bel gioco e concretezza. Alla Juventus, finora, non sempre è stato possibile. Sarri, quello bianconero che ha preferito (questione di stile) la ‘giacca e la cravatta’ al posto della tuta, appare sempre sotto esame: “Altrimenti non farei questo lavoro, se non volessi pressioni”, dice.
La verità è che alla Juventus non c’è tempo. Nemmeno per, eventualmente, avere un cambio di passo: il paragone con Allegri e con quel passato recente che dipingeva la “Vecchia Signora” come uno schiacciasassi del campionato è ancora impietoso. Specialmente sui social network, il centro nevralgico dei nuovi tifosi: nativi digitali e appassionati del pallone che compulsano ossessivamente un giorno sì e l’altro pure #Sarriout. Un hashtag, una speranza (per gran parte dei supporters bianconeri) e un campanello d’allarme per l’allenatore toscano che sa di esser messo costantemente in discussione da una piazza che, in fin dei conti, non l’ha mai capito. Almeno non abbastanza.
Ci tiene a ribadirlo, in conferenza stampa, prima della partita con il Sassuolo che lui sui social ci sta poco. Anzi, per niente, quindi le dinamiche di Twitter e similari non l’ho riguardano: “Non li frequento per scelta di vita – spiega – mi estraneo da tutto. È una scelta di vita. Quindi non so delle critiche, posso dire che per la strada riceviamo sempre tanto affetto. La stagione è dura per tutti, inoltre non ricordo che in campionato si sia mai segnato tanto come in questo momento. Contro il Milan c’è stato un black-out. Lo stop così lungo ha inciso sulle prestazioni e la resa, facciamo fatica a restare corti, per cui è normale prendere qualche gol in più. In particolar modo contro squadre come l’Atalanta che sono in forma”.
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Sarri riporta la calma attorno all’ambiente bianconero e fa trasparire una certa dose di fiducia che la società gli avrebbe accordato. Almeno a parole. I fatti accadono anche sui social, dove Maurizio Sarri latita volutamente. Il malcontento, per certi versi, è innegabile. La Juventus è prima in campionato, posizione che gli compete per risultati e recente passato: forse, però, è la consapevolezza di dover imparare a soffrire, talvolta, sul campo ed avere pazienza che destabilizza un ambiente sempre più esigente. Oneri e onori di un blasone e prestigio in espansione, per fare i conti con questo, a Sarri non basterà ignorare le piattaforme telematiche.
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