Fabbri nega un rigore al Parma nel secondo tempo per tocco di braccio di Mancini, dopo la review al VAR. Ne ha giustamente assegnato uno ai gialloblù al 9′
Super-lavoro per Fabbri al VAR durante Roma-Parma. Protesta nel secondo tempo il Parma per il mancato calcio di rigore dopo il tocco di braccio in area di Mancini che devia nel tentativo di anticipare Kucka. Il braccio è effettivamente largo, il rigore sembra esserci.
Non è solo la volontarietà, come abbiamo sottolineato più volte, il parametro per misurare la punibilità. Ma la posizione del braccio, quanto si allarga il volume del corpo anche in fase di opposizione al tiro o al cross dell’avversario. E da tutti i punti di vista, questo è calcio di rigore. Comprensibile la rabbia del tecnico del Parma dopo la decisione dell’arbitro, dopo la review allo schermo. Fabbri fa segno di aver visto un intervento con la spalla ma le immagini lo smentiscono.
Moviola Roma-Parma, il rigore per i Ducali
L’arbitro aveva fatto ricorso al VAR anche al 6′ del primo tempo dopo un contrasto tra Cornelius e Cristante. Il centrocampista ex Atalanta prende la gamba dell’avversario. Vorrebbe andare verso il pallone, ed è questo che spiegherebbe la successiva sanzione di cartellino giallo e non di rosso (sanzione per fallo grave o per negazione di una grande occasione da gol).
L’arbitro ha rivisto l’azione al VAR e ha giustamente deciso, in questo caso, di assegnare il calcio di rigore e di ammonire Cristante per il suo intervento. Simpatico l’audio che si è potuto cogliere visto lo stadio vuoto. L’arbitro chiede infatti che gli vengano mostrate immagini con una diversa inquadratura. A completare l’opera ci pensa Kucka che trasforma il rigore del provvisorio 0-1, punteggio poi rimontato dai giallorossi vittoriosi 2-1 con i gol di Mkhytarian e Veretout
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