Stefano Pioli esalta Ibrahimovic alla vigilia di Milan-Juventus, in conferenza stampa. Non pensa al futuro, dice. “Voglio dare il massimo, meritiamo di finire bene”
Stefano Pioli si gode un Milan continuo e preciso, che riesce ad applicare il lavoro svolto in settimana quando conta di più, nel giorno della partita. La sfida contro la capolista Juventus metterà alla prova la qualità dei suoi giocatori, compreso Zlatan Ibrahimovic. E non solo in quanto grande ex della partita. Lo svedese, ha detto Pioli nella conferenza stampa alla vigilia del big match, “è il giocatore più forte dal punto di vista mentale e della presenza in campo che abbia mai allenato. Lo avvertono sia i suoi avversari che i suoi compagni”.
Affrontare la squadra di Sarri, lanciata verso lo scudetto, richiede anche un supplemento di energia per una squadra chiamata a una serie intensa di impegni ravvicinati, che arriva dal convincente 3-0 in casa della Lazio. Un successo di cui hanno beneficiato in primis proprio i bianconeri. “Gli stimoli ci porteranno a superare le difficoltà” ha detto Pioli, che ha invitato i suoi giocatori ad “eccellere in tutto. Giocheremo contro i migliori”.
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Milan, Pioli su Calhanoglu, Kessie e Theo Hernandez
Pioli non ha ancora sciolto la riserva sulla presenza di Calhanoglu, che ha una contrattura al polpaccio. Ha esaltato l’importanza di Kessie, “ci sta dando una grande mano e non sembra faticare“. Tatticamente, ha aggiunto, Theo Hernandez può diventare decisivo in quanto più portato alla fase offensiva. Ma, ha dichiarato Pioli, sta lavorando con attenzione per migliorare anche in copertura, perché ha capito che “può diventare uno dei terzini più forti del mondo”.
Importante anche il lavoro che ha svolto per l’evoluzione di Bennacer. “E’ più concreto se gioca con un compagno di reparto vicino” ha detto Pioli, che ha anche parlato del naturale e comprensibile adattamento per il belga Saelemaekers, che è stato riscattato.
“Credo che in questo momento sia fondamentale far sentire tutti importanti” ha detto il tecnico, parlando anche di Rebic, una delle principali scommesse vinte della sua gestione. “Abbiamo accorciato in classifica, ma non siamo ancora contenti della nostra classifica“.
Non pensa, però, al suo posto da allenatore sulla panchina rossonera nella prossima stagione. “Voglio solamente la soddisfazione di aver dato il massimo in questa squadra. Meritiamo di finire bene la stagione“.
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