Napoli-Roma: Dzeko ritrova feeling con i compagni e respinge le critiche

Napoli-Roma offre una chiave di lettura particolare che porta a Edin Dzeko. L’attaccante della Roma ha mostrato nel corso della gara con i partenopei un atteggiamento da leader aiutando i compagni e parlando molto in campo con i diversi interpreti giallorossi. La squadra di Fonseca ritrova il suo campione.

Edin Dzeko, leader di questa Roma in difficoltà (Getty Images)
Edin Dzeko, leader di questa Roma in difficoltà (Getty Images)

“Com’è bello stare a Napoli e sognar”, al San Paolo viene sin troppo facile citare Fred Buscaglione con i partenopei ritrovati che vogliono un posto in Europa e di fronte hanno la Roma i cui sogni, per diverse ragioni, sono diventati incubi. Non è un caso che le due “deluse” di questa Serie A si affrontino adesso in situazioni diametralmente opposte: un girone fa la Roma di Fonseca vinceva per 2-1 e aveva ben altre ambizioni. Al contempo i partenopei iniziavano il loro “declino” con Ancelotti al comando che sarebbe poi stato mandato via.

Un girone più tardi il Napoli di Gattuso appare rinfrancato dopo la conquista della Coppa Italia (nonostante la ‘delusione’ generale persista per una squadra costruita inizialmente con ben altre mire), mentre la Roma sprofonda nel baratro con la prima vera crisi dopo la pandemia che ha portato allo stop del campionato: la “notte” agli uomini di Fonseca ha portato ben pochi consigli dopo i passi falsi con Milan e Udinese. Tutti sotto accusa a partire dal mister portoghese che poi incassa, prima di scendere in campo proprio contro i partenopei, la fiducia del Presidente Pallotta.

Edin Dzeko, da possibile partente a capitano: come cambia l’atteggiamento dell’attaccante

Edin Dzeko, leader ritrovato. La Roma ha bisogno di lui (Getty Images)
Edin Dzeko, leader ritrovato. La Roma ha bisogno di lui (Getty Images)

Fiducia a tempo determinato, quello che forse non ha più la tifoseria che chiede da tempo un’inversione di rotta: serve un atteggiamento diverso, lo stesso rimprovero fatto – in separata sede – dalla società al collettivo. Le débâcle devono diventare spunto per ripartire: i giocatori devono dare tutto fino alla fine, perché ancora qualche obiettivo da qui alla fine dei giochi c’è. Discorsetto fatto, addirittura, a quel capitano acquisito che è diventato – per forza di cose – Edin Dzeko.

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Florenzi, al momento della sua partenza, gli ha lasciato la fascia che all’ombra del Colosseo è un onere più che un prestito dato che nella mente di tutti il Capitano resta uno soltanto e non viene da Sarajevo. Tuttavia, non è questione di geografia ma di storia: quella che la Roma deve tornare a scrivere attraverso un certo lignaggio che passa, anche, dagli atteggiamenti. Il numero nove – questo il rimprovero che gli è stato fatto nel recente passato dalla piazza prima e la dirigenza poi – penserebbe troppo al mercato e poco alla squadra. Inter e Juventus aspettano, ma intanto c’è una stagione in giallorosso da terminare.

Proprio per questo pensieri e parole si alternano in un mosaico di imprevisti che trova in Napoli-Roma un sottotesto di consigli e suggerimenti che Dzeko impartisce – nel corso della gara – ai suoi compagni. Attaccante vero, allenatore in campo e leader carismatico: forse quella fascia al braccio comincia ad essere non solo un ornamento ma un fardello da portare, specialmente nei momenti difficili. Meglio tardi che mai, dunque. Gli atteggiamenti da leader, chiesti da Pallotta e soci, sono arrivati: ora servono, innanzitutto, i risultati. Per quelli, però, forse non basta il carisma di un sol uomo.

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