Moviola Juventus-Torino. Alla fine del primo tempo, viene sanzionato un tocco di braccio in area di De Ligt. Maresca rivede l’azione al VAR e assegna il rigore
In pieno recupero nel primo tempo, il Torino ottiene un calcio di rigore che mantiene in bilico il derby contro la Juventus. Il penalty, trasformato da Belotti, porta il punteggio sul 2-1 all’intervallo in favore dei bianconeri nel giorno del record di presenze in Serie A di Gigi Buffon.
E’servito un lungo check del VAR per arrivare alla decisione finale. Inizialmente l’arbitro ha fatto giocare, non valutando punibile l’intervento di De Ligt che ha respinto il tiro di berenguer. Maresca, però, non fa battere il calcio d’angolo, segno che l’azione è in corso di revisione in sala VAR, poi va direttamente a controllare al monitor.
Il difensore, già protagonista all’andata di un contestato intervento di braccio considerato non punibile, stavolta si vede fischiato il rigore. Nella sfida d’andata l’olandese, nel tentativo di chiudere in scivolata, colpì il pallone con il braccio. O meglio,fu il pallone a rimbalzargli sul braccio dopo un maldestro rinvio. E il movimento del braccio fu valutato coerente con la scivolata.
In questo caso, nella valutazione di Maresca, come prescrive il regolamento il principio della colposità è diventato centrale rispetto al criterio della volontarietà. De Ligt, infatti, si gira di spalle alla spalla e sembra ritrarre il braccio dopo la conclusione. Non va con il braccio verso il pallone. Però, ed è questo l’elemento che ha fatto presumibilmente propendere Maresca per il penalty, prima del tiro protegge il suo portiere con un braccio largo. Se questa posizione è valutata come innaturale, pur in assenza di dolo, il tocco colposo comporta l’assegnazione del rigore.
Belotti chiede anche il rigore per il “pestone” di Cuadrado che gli finisce con i tacchetti sulla caviglia mentre ricade dopo essere saltato dandogli le spalle. La dinamica dimostra l’involontarietà, dunque il colombiano non tenta di andare in contrasto o di effettuare un tackle. Si potrebbe assegnare il rigore se il suo comportamento fosse valutato come negligente o imprudente, ovvero se manifestasse una scarsa precauzione o se agisse con noncuranza del pericolo e delle conseguenze per l’avversario. Ma parte, ricordiamolo, dandogli le spalle. Oltre al fatto che il pallone si sta allontanando anche da Belotti e dalla porta dopo il cross. L’impressione è che si tratti di uno scontro di gioco. In ogni caso, l’arbitro ha valutato integralmente l’episodio, e lasciar proseguire non si configura come chiaro ed evidente errore.
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