Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, ha attaccato il VAR per il mancato intervento su Bonazzoli durante la partita contro la Sampdoria
Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, torna sugli episodi contestati durante la sfida di campionato contro la Sampdoria. Soprattutto sulla mancata espulsione di Bonazzoli al quarto d’ora del primo tempo. Questi errori, ha detto al Corriere dello Sport, “dimostrano il fallimento del Var, non inteso come tecnologia“. Non se la prende tanto con l’arbitro Rocchi, “ci può stare che non abbia visto” spiega, ma non accetta il mancato intervento di Pasqua dalla sala VAR.
Il mancato cartellino rosso per Bonazzoli, aggiunge, è un episodio difficile da spiegare ai tifosi e alla società. I giallorossi, sottolinea, c’è anche un socio italo-svizzero con investimenti negli Stati Uniti. “E’ abituato a regole certe” spiega Sticchi Damiani, “faccio fatica a spiegargli certe dinamiche”. Insiste, il presidente del Lecce, che questi errori hanno effetti non solo sportivi. Ma rischiano di mettere in crisi tutto il calcio italiano perché nessuno vorrà più investire di fronte all’incertezza delle regole, dice.
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Lecce, Sticchi Damiani: “Su Bonazzoli neanche la prova tv”
Lo sfogo di Sticchi Damiani raggiunge picchi di sarrcasmo. “Su Bonazzoli neanche la prova tv, perché il Var ha connotato come ‘fortuito’ questo intervento. Allora dico: meno male che non ci hanno squalificato Donati per aver tirato una testata sui tacchetti di Bonazzoli” commenta.
Non vuole fare la vittima, dice, anche se poi elenca una serie di torti che a suo dire la sua squadra avrebbe subito dall’inizio del campionato. Ma al di là del conto degli episodi, sport sempre molto praticato in Italia, la questione della discrezionalità nell’interpretazione dei regolamenti c’è, anche nell’applicazione del protocollo VAR. La modifica dell’IFAB in senso restrittivo, infatti, ha aumentato la confusione e il rischio di scelte diverse su episodi tutto sommato simili.
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