Mario Balotelli avrebbe chiesto la risoluzione contrattuale dal Brescia. Tra le parti c’è rottura totale
Il futuro di Mario Balotelli appare sempre più lontano dal Brescia. Le parti si erano cercate e volute la scorsa estate, ma il piano di Massimo Cellino si è rivelato un errore, come dichiarato dallo stesso patron delle “Rondinelle” nelle settimane passate. In 19 partite “Super Mario” ha messo a segno appena 5 gol, aiutando poco il club in piena lotta salvezza.
Non è stato solamente il campo a decretare la rottura delle parti, anzi, quello che sta avvenendo al di fuori del terreno di gioco è la vera causa della separazione tra Balotelli e il Brescia. L’attaccante non si sarebbe presentato a diversi allenamenti nel periodo che ha immediatamente preceduto la ripresa della Serie A, facendo infuriare la società. Proprio Massimo Cellino è ricorso al Collegio arbitrale per chiedere la risoluzione del suo contratto, ma i problemi erano appena iniziati. L’agente del giocatore, Mino Raiola, ha infatti accusato il Brescia di non aver effettuato mai un tampone ai suoi calciatori, parole confermate poi dallo stesso attaccante.
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I guai tra le parti, però, non sarebbero finiti qui. Stando a quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport, infatti, Balotelli avrebbe ricevuto solamente 7 giorni dello stipendio di marzo, prima che il campionato venisse sospeso per il lungo lockdown. L’ex Milan e Inter avrebbe quindi deciso di mettere in mora il Brescia. Attraverso i suoi legali ha presentato il ricorso nel quale ha chiesto che gli vengano accertati i giorni in cui ha lavorato con l’adempimento salariale di quelli mancati. Non manca, inoltre, la richiesta di risoluzione del contratto proprio per il mancato versamento dello stipendio.
Balotelli, dunque, è ricorso alle vie legali proprio come il suo presidente Cellino. L’attaccante avrebbe presentato anche la richiesta di emissione del salario stabilito per tutte le mensilità fino alla chiusura del contratto, datata 30 giugno 2022. L’accordo collettivo prevede che in questi casi il datore di lavoro debba pagare l’intero ingaggio fino a quando il giocatore non si trasferisca in un nuovo club. La rottura tra le parti è totale e le prossime settimane metteranno la parola fine a questo brutto capitolo.
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