Dopo il successo contro il Bologna, la Juventus ha portato a 4 i punti di vantaggio sulla Lazio, domani impegnata in casa dell’Atalanta.
I bergamaschi sono reduci dalla travolgente vittoria contro il Sassuolo, per i biancocelesti si tratta della prima sfida dopo lo stop per il Covid. Del match di domani, di Inzaghi, Gasperini, lotta scudetto e futuro, ha parlato in ESCLUSIVA a CalcioToday.it Luciano Zauri, ex tecnico del Pescara che in passato ha vestito le maglie di Atalanta e Lazio.
Che calcio sta vedendo dopo la lunga pausa dovuta al virus?
“A me pare in generale un calcio d’agosto, lento, fatto d’attesa. L’unica differenza che in palio ci sono obiettivi. Sicuramente serve qualche partita in più affinché le squadre tornino in forma”.
Sembra già al top l’Atalanta. Domani la gara contro la Lazio, i biancocelesti devono vincere per tornare a -1 dalla Juventus. Che tipo di match s’aspetta?
“I bergamaschi sono ripartiti alla grande, invece dobbiamo verificare come sta la Lazio, in un certo senso obbligata a vincere. Sarà una partita aperta, tra due squadre che prima dello stop giocavano il miglior calcio”.
In attesa di vedere come sta fisicamente, perché la Lazio può vincere lo scudetto?
“Ha tutte le carte in regola per conquistare il titolo. Intanto la squadra è compatta, c’è entusiasmo e in fondo nessuno ad inizio stagione le aveva detto di vincere lo scudetto, quindi sotto questo profilo può giocarsela a mente libera”.
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Lei è stato compagno di squadra di Simone Inzaghi. Si aspettava che facesse questa carriera da allenatore e dove può arrivare?
“Sicuramente Simone è un ragazzo che vive di calcio, il percorso che ha fatto nelle giovanili della Lazio lo ha fatto maturare. Oggi è tra i migliori, secondo me è già un top coach. Non ne vede tanti migliori di lui”.
L’Atalanta di Gasperini ormai non è più una sorpresa. Qualcuno è convinto che in Champions League possa sognare, anche per la formula delle Final Eight con cui si deciderà la Coppa. Concorda?
“Sì. Ormai da qualche anno la Dea è ad alti livelli in Italia e in Europa può giocarsela con chiunque. Secondo me ha un calcio europeo e con la spensieratezza può sognare in grande”.
Lei in questa stagione era stato promosso dalla Primavera alla prima squadra del Pescara. Poi l’esonero. Rimpianti?
“Sicuramente mi dispiace, anche perché sono stato mandato via quando ero ad un punto dai playoff, l’obiettivo che mi era stato chiesto. Peraltro con una squadra completamente rinnovata. Comunque non ho rimpianti e sono contento di aver fatto la mia esperienza in Serie B”.
Lei è stato accostato alla panchina della Piacenza. Cosa c’è di vero?
“Qualcosa c’è. Bisogna valutare i programmi. Ancora è presto”.
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