Ancora lontano l’accordo fra le varie emittenti televisive per garantire alcune partite in chiaro della Serie A, la proposta fatta di recente da Spadafora rischia di non concretizzarsi. Anche se l’ipotesi non sembrerebbe esser completamente tramontata.
La Serie A sta per tornare con tutti gli oneri e onori del caso. Uno dei problemi, ancora da risolvere con relativi dubbi da dissipare, è quello relativo all’accordo fra le varie emittenti per garantire agli italiani di poter vedere alcune partite del campionato italiano in chiaro. La proposta era arrivata non molto tempo fa da parte del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che per agevolare i tifosi che, a causa dell’emergenza COVID-19 e le criticità che si porta dietro, non possono recarsi allo stadio. L’idea resta encomiabile, la realizzazione invece rimane difficile in quanto non c’è ancora intesa fra le varie emittenti.
Serie A, partite in chiaro: la situazione si complica
Inoltre, gli assembramenti andati in scena dopo la finale di Coppa Italia per le strade di Napoli, con i tifosi che hanno riempito la città di bandiere e trombette infischiandosene del distanziamento sociale, non sono piaciuti al Governo che terminata la polemica mediatica avrebbe chiesto di dare una sferzata all’iniziativa delle partite in chiaro proprio per evitare altre situazioni a rischio.
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L’equazione conterebbe sul fatto che più persone riescano a vedere le partite e meno pericoli di contagio potrebbero esserci per le strade dato che nessuno sarebbe costretto a trovare soluzioni o luoghi alternativi per seguire le sfide in programma. Per questo, Spadafora starebbe pensando – lavorando di concerto con le diverse parti in causa – di far eventualmente trasmettere in chiaro soltanto le azioni salienti di ogni partita. Ad ogni modo, è troppo presto per escludere qualunque ipotesi. Anche se, a dirla tutta, il tempo stringe: il 20 giugno è alle porte.
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