Il successo in finale contro la Juventus ha consegnato al Napoli la Coppa Italia. Grande entusiasmo in casa partenopea.
Uno degli artefici di questo trionfo è il tecnico Gattuso che ha risollevato la squadra dopo l’addio di Ancelotti. In carriera Ringhio è stato protagonista anche della promozione dalla Lega Pro alla Serie B del Pisa, nella stagione 2015/2016. Per parlare dell’ex giocatore e allenatore del Milan, di Pallotta e del Palermo, in ESCLUSIVA a CalcioToday.it è intervenuto Fabrizio Lucchesi, presidente della società toscana guidata in panchina dal tecnico calabrese.
Cosa ha provato quando ha visto Gattuso alzare la Coppa Italia?
“Gli ho mandato un messaggio, ma non posso rivelare il contenuto. Comunque mi sono emozionato”.
Quindi non è sorpreso di ciò che sta facendo il tecnico del Napoli?
“No, assolutamente. Quando presentai Gattuso al Pisa, dissi che in futuro avrebbe allenato la Nazionale”.
Ne è ancora convinto?
“La strada è quella giusta” .
Lucchesi, qualcuno dice che Gattuso è soprattutto un grande motivatore…
“Sbagliato. E’ riduttivo dire questo. Lui ha metodo, analisi e studia alla perfezione la gara. Contro la Juventus è andata come lui l’ha preparata. Per questo dico che farà una grande carriera”.
Lei volle Gattuso al Pisa. Come andò?
“Si sposarono due cose: l’umiltà di Rino nell’approcciare alla Serie C dopo aver avuto qualche problema nelle esperienze precedenti e la mia esigenza di avviare un progetto dal basso, ma ambizioso. Lui fu l’attore principale della nostra promozione in Serie B. L’anno dopo con il nuovo proprietario ci furono problemi e Gattuso contribuì al pagamento di custodi, magazzinieri e massaggiatori”.
Perché scelse proprio l’attuale tecnico del Napoli?
“In realtà pensai di portarlo alla Carrarese, il cui proprietario era Buffon. Poi c’erano delle cose che non mi convinsero fino in fondo e decisi di andare a Pisa. Con Rino era nata una conoscenza importante e pensai che fosse ideale per il mio progetto. Lui si rese disponibile e iniziò l’avventura”.
Sotto il profilo umano chi è Gattuso?
“E’ quello che si mostra in pubblico, anzi è meglio. Spesso davanti ai microfoni sei costretto a mettere i paletti. E’ una persona intransigente con se stesso, molto disponibile. Duro e buono allo stesso tempo. Sono convinto che in questo momento lui stia già pensando al prossimo impegno. Rino è una bella di persona, piena di valori”.
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Lei era dg della Roma che conquistò lo scudetto nel 2001: cosa pensa della situazione attuale del club giallorosso?
“La vedo come una sofferenza. La soluzione può arrivare solo con il cambio di proprietà. Se restasse quella attuale, la Roma sarebbe destinata a ridimensionarsi. Pallotta da due anni non va nella Capitale, questa situazione non può reggere. Mi auguro che si risolvano i problemi, ma non è facile”.
Altro capitolo della sua carriera, la seconda esperienza a Palermo dopo quella ai tempi di Sensi. Nel 2019 ci fu il passaggio del club alla Sorting Network. Cosa accadde?
“L’esperienza più amara in 39 anni di carriera. Mi sono ritrovato dentro il tritacarne senza avere responsabilità. Avevo sposato il progetto, poi dalla sera alla mattina ci siamo ritrovati vittime di una truffa. A luglio dello stesso anno lasciai, quando la squadra non fu iscritta al campionato di Serie B. Poi ci fu il fallimento”.
Il futuro di Lucchesi?
“Sto valutando. Ho avuto qualche contatto. Vedremo”.
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