Sinisa Mihajlovic torna a parlare della leucemia. Il tecnico del Bologna lo ha fatto in occasione della conferenza stampa di presentazione della campagna ‘Con Sinisa per la ricerca’
Lo scorso 13 luglio, durante una conferenza stampa, l’allenatore del Bologna, Sinisa Mihajlovic, ha annunciato di avere la leucemia. È passato quasi un anno da quel giorno. Per l’ex centrocampista, tra le altre, di Inter e Lazio, sono stati mesi duri. Ma adesso, dopo il trapianto del midollo osseo al quale il tecnico si è sottoposto circa 7 mesi fa, il peggio sembrerebbe alle spalle. “Mi sento più forte di prima anche nelle cose che faccio. Sono molto contento. Mi sento bene, grazie al mio fisico ma soprattutto grazie ai medici che mi hanno seguito in maniera meravigliosa e senza sbagliare un colpo”, ha dichiarato Mihajlovic durante la conferenza stampa di presentazione della campagna ‘Con Sinisa per la Ricerca’, il cui fine è quello di sostenere i ricercatori dell’Istituto di ematologia Seragnoli del policlinico Sant’Orsola di Bologna.
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Mihajlovic: “Il peggio dovrebbe essere passato”
“Sto molto bene, mi sento forte. Ormai sono passati quasi sette mesi dal trapianto. Il peggio dovrebbe essere passato. Poi ci vuole un anno prima che si possa ritornare alla normalità, anche se dipende da persona a persona”, ha spiegato Sinisa Mihajkìlovic durante il suo intervento. L’ex centrocampista di Inter e Lazio, per esempio, ha reagito con la grinta che lo ha sempre contraddistinto: “Io e’ gia’ da due mesi che faccio dieci chilometri di corsa, alzo i pesi. L’importante è fare ciò che ci si sente. Ci sono stati momenti dove io mi sentivo stanco, all’inizio, poi piano piano mi sono ripreso. L’importante e’ non esagerare e non fare l’eroe”.
In questi mesi Mihajlovic ha dimostrato di avere grande forza, come ha ricordato il direttore dell’Istituto di ematologia “Seragnoli” del Policlinico S.Orsola, Michele Cavo. Forza che il serbo ha saputo trasferire anche agli altri pazienti; ha insegnato loro che “non esistono guerrieri e perdenti. Non ci sono vincitori e perdenti. Ci sono persone che, a un certo punto, possono per una condizione non esplorata, inginocchiarsi ma che trovano la forza per rialzarsi e per riprendere il loro cammino”.
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