L’attaccante del Brescia Mario Balotelli avrebbe messo in mora la società dopo la richiesta di risoluzione del contratto. E il suo manager Mino Raiola lancia pesanti accuse attraverso La Gazzetta dello Sport: “Non hanno mai fatto un tampone”
Tra Mario Balotelli e il Brescia è ormai guerra: l’attaccante avrebbe messo in mora la società dopo la richiesta di risoluzione contrattuale. L’ex Milan e Inter chiede il pagamento degli stipendi e il reintegro. E intanto il suo procuratore, Mino Raiola, attacca attraverso le pagine della Gazzetta dello Sport. Parole dure rivolte a Mattia Grassani, legale del Brescia: “Ma è il nuovo addetto stampa? Vuole fare i processi sui giornali invece che in tribunale, ma la verità verrà fuori. La società fa allenare Mario soltanto la sera, e da solo. E’ normale il ragazzo scriva le mail di sera, lo fa quando rientra e si sente discriminato”.
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Brescia-Balotelli: è guerra aperta. Lo sfogo di Raiola
Un duro attacco nei confronti del club: “Mi sembra normale che un giocatore chieda il suo stipendio dopo tre mesi di mancati pagamenti. Il Brescia non lo fa da marzo. A me risulta che questa sia l’unica società in Serie A che non ha fatto ancora un tampone, a nessuno dei suoi calciatori. Hanno parlato per settimane di protocolli medici, e intanto vedo che si permette a una società di ignorare tutto pur di lasciare a casa un suo giocatore. Per colpire uno si mette a rischio la salute di tutta la squadra”, ha concluso il vulcanico manager.
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