Il Cts apre alla riduzione della quarantena. Durante un’intervista a Radio Punto Nuovo, il membro della sezione sport della Commissione tecnico scientifica, Roberto Vannicelli, indica la strada
Ormai ci siamo, il ritorno in campo è alle porte. Domani sera, dopo più di tre mesi di stop, il calcio italiano riaprirà ufficialmente i battenti con la prima delle due semifinali di ritorno di Coppa Italia (Juventus e Milan). Il giorno dopo, poi, sarà il turno di Napoli e Inter. Per la ripresa della Serie A, invece, bisognerà attendere ancora qualche giorno. Il campionato italiano, infatti, riaprirà i battenti ‘solo’ il 20 giungo, con i recuperi della 25.a giornata. L’entusiasmo è alle stelle, ma a fare da contrappeso c’è il timore di un nuovo stop.
Dopo settimane di discussioni, infatti, ancora oggi a tenere banco è il protocollo sanitario. Il documento approvato dal Cts, infatti, nella parte dedicata alle questioni ‘strettamente sanitarie‘ richiama in toto quanto già disposto nel precedente protocollo per gli allenamenti. Il che vuol dire che, in caso di nuova positività, al di là del giocatore interessato, dovrà rispettare 14 giorni di quarantena anche il resto del ‘gruppo squadra’. Qualora si dovesse verificare una situazione simile, dunque, il campionato potrebbe essere definitivamente sospeso. Durante l’evento ‘Maratona Sport, idee per il post Covid-19’, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha definito tale misura ‘particolarmente eccessiva’. Il numero uno della Federcalcio ha poi proseguito dicendo che qualora la curva epidemiologica dovesse continuare a calare, verrà chiesto al Cts di allentare le misure di sicurezza.
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Serie A, Vannicelli: “La quarantena si può ridurre. Vi dico come”
Ancora oggi, dunque, ci si interroga su quale possa essere la soluzione più idonea per cercare di ridurre la quarantena senza mettere a repentaglio la salute dei giocatori e di chi ruota loro intorno. Una prima risposta l’ha data Roberto Vannicelli, membro della sezione sport del Comitato tecnico scientifico. Durante un’intervista a Radio Punto Nuovo, infatti, l’esperto ha dichiarato che l’unica soluzione per tentare di ridurre la quarantena potrebbe essere quella di “fare tamponi molto ravvicinati per tutti gli addetti, al massimo uno ogni 48 ore”.
Vannicelli ha poi aggiunto: “Una volta svolti, ci sarà un abbattimento del rischio molto importante, dopodiché si potranno fare altri ragionamenti. È pensabile che un guarito, può rientrare in gruppo, anche se non passano 14 giorni”. In alternativa, come suggerisce il membro del Cts, si potrebbe ricorrere ad un isolamento immediato della persona positiva, al quale dovrebbe fare subito seguito un giro di tamponi per l’intero ‘gruppo squadra’. Se l’esito dovesse essere negativo per tutti, allora, il gruppo potrebbe proseguire tranquillamente le competizioni.
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