L’ultima edizione del rapporto “Annual Review Football Finance 2020” dell’agenzia Deloitte analizza lo scenario della Serie A e del calcio europeo. In Italia i ricavi aumentano dell’11% grazie all’accordo per i diritti tv, ma crescono anche gli ingaggi. Cosa può succedere dopo il covid-19
Il calcio italiano ed europeo hanno fatto registrare ricavi record nella scorsa stagione. Il dato emerge dall’edizione 2020 del rapporto “Annual Review Football Finance 2020” dell’agenzia Deloitte. E racconta di un calcio in espansione prima del contraccolpo dovuto al coronavirus che comporterà una massiccia contrazione dei fatturati.
Il rapporto conferma lo strapotere della Premier League e certifica la Serie A come quarto campionato più ricco d’Europa. I primi cinque (Inghilterra, Germania, Spagna, Italia, Francia) hanno generato insieme 17 miliardi, il 9% in più rispetto all’anno precedente. I ricavi delle squadre inglesi, rispetto al 2018, sono aumentati del 7% e si sono attestati a 5,9 miliardi di euro. Seguono Liga (3,4 miliardi), Bundesliga (3,3). Serie A (2,5) e Ligue 1 (1,9), l’unico campionato tra i primi cinque in Europa che ha deciso di fermarsi definitivamente, assegnando il titolo al Paris Saint-Germain.
Il rapporto evidenzia anche come le leghe del cosiddetto “Big 5” concentrano sempre più ricchezza. Si allarga, dunque, il divario con gli altri campionati, anche con i cinque che completano la top 10 delle leghe più ricche del continente, ovvero Russia, Turchia, Olanda, Portogallo e Belgio.
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La Serie A, si legge nel rapporto, ha goduto di un incremento dei ricavi in doppia cifra (+11%) grazie soprattutto al nuovo accordo triennale su diritti televisivi. Tuttavia, crescono anche i costi degli ingaggi, che hanno comportato una perdita operativa di 36 milioni, dopo due anni di utili.
Lo studio evidenzia anche i potenziali danni causati dal coronavirus, e stima un calo di 1,1 miliardi per i ricavi della Premier League. Ma la stagione 2020-21, sottolineano gli autori, potrebbe anche far registrare un nuovo incremento nei bilanci. Con il 2019-20 prolungato oltre giugno, infatti, molte delle entrate di questa stagione, legate alle posizioni in campionato o alla resa nelle coppe europee, potrebbero essere messe a bilancio nel prossimo esercizio e dunque contenere, almeno nei conti, gli effetti negativi della pandemia.
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