Durante un’intervista ad As, il centrocampista del Palmeiras, Felipe Melo, si attribuisce una valutazione monstre e svela quale sia stato l’allenatore più importante per la sua crescita
Quando pensiamo a Felipe Melo, la prima cosa che ci viene in mente è l’immagine di un giocatore che ha personalità da vendere. Un mediano dalla foga agonistica a tratti indomabile, che nel corso della sua carriera è spesso finito nell’occhio del ciclone per aver assunto atteggiamenti sopra le righe. Eppure, c’è stato un momento in cui Felipe Melo è stato uno dei centrocampisti più interessanti del panorama internazionale. I suoi anni migliori, il centrocampista del Palmeiras li ha vissuti senza dubbio tra il 2007 e il 2010. Prima il trasferimento all’Almeria, dove sulla panchina sedeva Unai Emery, poi il passaggio alla Fiorentina; ed infine, l’anno seguente, il grande salto di qualità: il trasferimento alla Juve.
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Per Felipe Melo quelli furono 3 anni magnifici. Le ottime prestazioni offerte in campo gli permisero anche di conquistare una maglia da titolare con la Seleçao, con la quale ha vinto anche una Confederation Cup nel 2009. Durante un’intervista rilasciata ad As, Felipe Melo ha commentato così quel tratto della sua carriera: “È stato un periodo pazzesco. La Fiorentina ha pagato la clausola di 8 milioni all’Almeria e poi la Juventus ha pagato la clausola di 25 milioni alla Fiorentina dopo solo un anno”. Poi un paragone con le valutazioni attuali: “Oggi è diverso, chiunque vale 30, 40 o 50 milioni. Credo che per un Felipe Melo di 25 anni, oggi una squadra dovrebbe pagare almeno 80 milioni di euro”.
Felipe Melo si è poi soffermato sugli allenatori avuti in carriera. Il più importante è stato senza dubio Unai Emery. Il giocatore ha raccontato che lo spagnolo ha avuto un ruolo determinate per la sua crescita. Non a caso, Melo lo definisce “uno dei migliori allenatori della storia”. Anche se poi è leggermente tornato sui suoi passi, precisando: “O almeno di quelli che ho avuto io. Della storia è difficile dirlo perchè gli manca la Champions o vincere un torneo importante con una nazionale, ma ha vinto molto con il Siviglia e con il PSG. E ha tutto per essere considerato tra i migliori del mondo”.
Oltre a Emery, però, il brasiliano ha ricordato ance altri tecnici: “Ne ho avuti altri molto bravi. Prandelli mi ha allenato sia alla Fiorentina che al Galatasaray, quando ho lasciato l’Almería e sono andato a Firenze ho imparato molto tatticamente grazie a lui, perchè è un esperto. Luxemburgo mi ha allenato prima che lasciarsi il Brasile e ora l’ho di nuovo incontrato al Palmeiras”.
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