Il Consiglio di Stato francese ha confermato la sospensione definitiva della Ligue 1, cristallizzando la classifica ma apportando una sostanziale novità.
Il Lione ha perso la sua battaglia:il governo francese ha respinto il ricorso del club, confermando la sospensione anticipata della Ligue 1. Ora non si potrà tornare indietro, si chiude definitivamente il sipario sulla stagione 2019/20. Le sorprese però non sono finite e la decisione finale è destinata a fare discutere. La classifica infatti resterà cristallizzata, ma la sostanziale novità riguarda il blocco delle retrocessioni.
Una notizia che sta dividendo molte società, ovviamente presa in modo favorevole da Tolosa e Amiens che si erano opposte alla retrocessione bollandola come arbitraria e ingiusta, ora sono state salvate dal governo. In ogni caso dovrebbero esserci regolarmente le due promozioni dalla seconda serie ed è molto probabile che il prossimo campionato si giochi a 22 squadre. Un cambio di formato molto discutibile.
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Ligue 1 sospesa: il Lione e Aulas perdono la battaglia
In Francia il calcio si ferma almeno per questa stagione. Non è arrivato alcun passo indietro del governo sulla scelta di sospendere il campionato 2019/20 a causa dell’emergenza sanitaria. I miglioramenti della curva dei contagi non sono bastati per ribaltare il verdetto e dare ragione a Jean-Michel Aulas, il principale protagonista della rivolta.
Alla fine il Lione si è dovuto arrendere, chiude al settimo posto la stagione e non parteciperà alla prossima Champions League, a meno di un improbabile successo in questa edizione che comunque, insieme al PSG, dovrà riprendere senza poter giocare partite ufficiali. Un verdetto già quasi anticipato dalla UEFA che aveva negato una possibile deroga sulla data di chiusura dei tornei nazionali, fissata e confermata al 2 agosto. Per la Ligue 1 ormai non c’era più tempo.
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