Spadafora sugli scontri a Roma: “Nessuno spazio al tifo violento”

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, ha duramente condannato gli scontri di ieri, a Roma, tra ultras e polizia

Roma, scontri tra Ultras e Polizia (Getty Images)
Roma, scontri tra ultras e polizia (Getty Images)

Dopo gli scontri avvenuti nella giornata di ieri al Circo Massimo tra ultras e polizia, ha deciso di parlare Vincenzo Spadafora. Il Ministro dello Sport ha voluto condannare aspramente i fatti capitati a Roma, dove una lite tra tifosi è sfociata in un attacco alle forze dell’ordine, giornalisti, reporter e fotografi.

I sostenitori di Forza Nuova e gli ultras d’Italia si erano dati appuntamento per manifestare “contro chi ha distrutto il paese”, viene spiegato in un video. L’incontro ha però generato pesanti tafferugli, con i poliziotti costretti a caricare un gruppo di tifosi e con la Digos che ha fermato almeno una quindicina di persone.

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Spadafora, la dura condanna contro il tifo violento

Vincenzo Spadafora, l'attacco dopo gli scontri a Roma (Getty Images)
Vincenzo Spadafora, l’attacco dopo gli scontri a Roma (Getty Images)

Sul proprio account Facebook ufficiale, il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha voluto esprimere il proprio sdegno per le immagini del Circo Massimo. Sui social scrive: Condanno senza appello gli scontri di ieri animati da Forza Nuova e da alcune frange estremiste dei gruppi ultras”.

“Aggredire giornalisti e forze dell’ordine, devastare delle città e lanciare insulti antisemiti è quanto di più lontano dai valori dello sport“, ha poi aggiunto. “La condanna non basta più, le formazioni neofasciste vanno sciolte”.

Linea dura in vista della ripresa del campionato: Il tifo violento non avrà alcun spazio per la riapertura degli stadi nel nostro Paese”, ha scritto Spadafora. Il messaggio è poi proseguito: “Stiamo studiando strumenti avanzati e punizioni ancora più severe”. Infine ha concluso: “Le persone che propagano violenza ed odio, sono talmente accecate e così poco intelligenti che finiscono addirittura per picchiarsi tra di loro”. 

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