Tra una settimana ripartirà la stagione del calcio, con le semifinali di ritorno di Coppa Italia. Il 12 giugno Juventus-Milan, il giorno dopo Napoli-Inter. Il 17 allo stadio Olimpico di Roma la finale.
Il campionato riprenderà con i recuperi del venticinquesimo turno, nel week-end del 20 e 21. Restano i nodi legati alla definizione della classifica nel caso in cui ci fosse una nuova interruzione. Questo, la lotta scudetto, Sarri, Conte, Zaniolo e Roma, sono alcuni temi contenuti nell’intervista rilasciata in ESCLUSIVA a CalcioToday.it da Federico Balzaretti, ex difensore, tra le altre, di Juventus e Roma. Di quest’ultima è stato anche dirigente.
Sette giorni esatti e ci sarà il fischio d’inizio della ripresa…
“Siamo tutti contenti. Ho sperato dal primo momento che questa stagione potesse terminare, per tanti motivi. Intanto il calcio è una spinta sociale importante per la ripresa dell’Italia. Faccio i complimenti a tutte le persone che hanno lavorato affinché ciò avvenisse, anche se resta qualcosa da sistemare, tipo i contratti dei calciatori. Sono peraltro contento dell’aiuto economico stanziato dalla Figc per le Leghe minori”.
Peserà sicuramente il protocollo e c’è il nodo legato all’opzione da scegliere nel caso in cui si fermasse di nuovo tutto. Playoff e playout sembrano ormai bocciati, da decidere l’algoritmo per definire la classifica. Qual è la sua idea in merito?
“Secondo me la soluzione playoff-playout sarebbe stata giusta perché si sarebbe comunque trattato di un valore dato dal campo. Non sono d’accordo sull’algoritmo, ma se fosse necessario utilizzarlo capirei l’esigenza di definire la classifica in base ad alcuni parametri oggettivi”.
Assegnerebbe lo scudetto con questa modalità?
“No. Diciamo che in ogni caso sarebbe un campionato in un certo senso falsato. La speranza è che si possa portare a termine”.
Quale squadra vede favorita per la scorsa scudetto e crede sia una lotta a due tra Juventus e Lazio?
“Le incognite sono tante dopo questo stop ed è difficile dirlo. Chi ha la rosa più ampia in questo momento è favorita, quindi la Juventus. Dopo questa lunga pausa però tutto è possibile, sono tanti i fattori di cui tenere conto, oltre a quelli tecnici e tattici. L’Inter credo possa rientrare”.
Qual è il suo giudizio sul lavoro svolto finora da Sarri alla Juventus?
“A livello di risultati assolutamente in linea con le aspettative, visto che è in corsa per i tre obiettivi. Sotto il profilo del gioco invece è indietro rispetto a quello che ci si aspettativa, quindi deludente”.
Invece Conte all’Inter?
“L’ex ct è partito fortissimo, poi nell’ultimo mese e mezzo prima dello stop la squadra ha avuto una flessione. Il gap con la Juve era enorme e lui lo ha comunque ridotto di tanto perché riesce a ottenere oltre il 100% dai suoi giocatori. Giudizio assolutamente positivo”.
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Quindi tra Sarri e Conte chi sceglie?
“Conte. Ha avuto un impatto più forte sulla sua squadra rispetto a Sarri sulla Juventus”.
La Roma dove può arrivare?
“Credo in Champions League, l’obiettivo d’inizio stagione, anche se l’Atalanta sta andando forte”.
In casa giallorossa si parla della cessione di Zaniolo, la Juventus è tra le possibili destinazioni. Se dipendesse da lei lo venderebbe?
“Assolutamente no. E’ la risposta che darebbero tutti i tifosi. Credo non ci siano dirigenti che vogliano cedere il giocatore, ma a volte ci sono necessità legate al bilancio. Speriamo che la Fifa possa intervenire per aiutare i club che hanno difficoltà, acuite dall’emergenza Coronavirus. Peraltro bisogna vedere come finirà sul fronte della vendita della società”.
Zaniolo può diventare un fuoriclasse?
“Sì. Lui è già a livelli molto alti. Gli dico di continuare ad avere la stessa voglia, il carattere che ha mostrato nel recuperare dall’infortunio e di reggere le pressioni. La testa conta molto. A livello tecnico, tattico e atletico non si discute, è il prototipo del giocatore moderno”.
Sette stagioni nella Roma, di cui tre da giocatore e quattro da dirigente. Lo scorso anno l’addio. Qualche rimpianto?
“No. Certo, mi è dispiaciuto andare via, sarei rimasto volentieri perché amo la Roma e la città. Ma non ho alcun rancore, anzi devo dire grazie per come sono stato trattato. Del resto mi era scaduto il contratto, è cambiata la direzione sportiva e ha fatto le sue scelte”.
Futuro?
“Voglio continuare a fare il dirigente sportivo”.
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