Le società di Serie A non rimborseranno gli abbonati dopo l’emergenza Covid-19. Per andare incontro ai tifosi, i club starebbero valutando diverse idee
Sono oltre 350mila gli abbonati della Serie A. Una schiera notevole di persone che potranno finalmente tornare a sostenere la propria squadra del cuore, anche se da casa, con la ripresa del campionato. Il loro ruolo per le società di calcio è fondamentale e la spesa che ogni anno effettuano, ancor prima dell’inizio della stagione, garantisce ricavi importanti per il fatturato e risorse in vista del calciomercato.
Giocare a porte chiuse, dunque, non sarà una penalizzazione solamente per lo spettacolo, ma anche per gli stessi tifosi che hanno già pagato per assistere di persona ai match. Molti di loro, però, non verranno risarciti dai club di Serie A. Una scelta che ha generato polemiche.
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Serie A, niente risarcimento agli abbonati: le proposte
Stando a quanto riportato dal Corriere dello Sport, infatti, almeno la metà delle squadre del nostro campionato avrebbe inserito, all’interno dell’abbonamento, una clausola che specifica il mancato diritto al risarcimento qualsiasi cosa accada. Il sacrificio economico potrebbe quindi diventare vano, generando possibili ripercussioni, come evidenziato dalle associazioni dei consumatori che non hanno escluso delle iniziative.
Le squadre di Serie A, quindi, stanno valutando delle alternative per andare incontro ai tifosi. Al momento le proposte più plausibili sono quelle relative a voucher, sconti o prelazioni per poche partite. L’accesso agli stadi, però, sarebbe comunque consentito a una percentuale bassa di spettatori. Un gran numero di abbonati, dunque, rimarrebbe escluso.
Si ipotizzano inoltre delle idee sulla scelta di chi dovrebbe effettivamente assistere alle partite. Si potrebbe procedere per turni, o estrarre i fortunati con un sorteggio. Non resta che attendere i prossimi giorni, nella speranza che vengano prese delle decisioni che accontentino tutti.
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