Jadon Sancho e altri cinque giocatori del Borussia Dortmund hanno ricevuto la visita di un barbiere. Ma non potrebbero, stando al protocollo della Bundesliga. Inoltre, hanno postato sui social foto senza mascherina
Il Borussia Dortmund rimprovera sei calciatori che hanno ricevuto la visita di un famoso hair-dresser, un barbiere. Tutto normale, se non fosse che nelle foto circolate sui social erano tutti senza mascherina, coiffeur compreso.
Così Jadon Sancho, Raphael Guerreiro, Manuel Akanji, Thorgan Hazard, Axel Witsel e Dan-Axel Zagadou dopo aver ricevuto il taglio, si sono scoperti destinatari di una bella lavata di testa, secondo quanto riferisce la Bild. Il quotidiano tedesco riporta la posizione del direttore sportivo del club, Michael Zorc. “Abbiamo spiegato molto chiaramente ai giocatori come devono comportarsi. Abbiamo anche parlato con il barbiere. Davvero non capisco perché si devono pubblicare questo genere di foto” ha detto.
I sei non sono certo gli unici che si sono fatti tagliare i capelli a casa. Ma la vicenda ha assunto un peso diverso quando sono stati pubblicati gli scatti sui social media che hanno documentato, insieme al sollievo dei calciatori per il recupero di un’acconciatura pre-lockdown, anche la violazione delle norme di sicurezza.
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La posizione del Borussia Dortmund
Zorc e il tecnico Favre bacchettano soprattutto Jadon Sancho, uno dei grandi talenti della squadra insieme a Erling Haaland. “Jadon è giovane, ma non dovrebbe comportarsi così” ha detto l’allenatore del Borussia Dortmund.
Il direttore sportivo spiega che, dalle dichiarazioni dei calciatori e del barbiere, avrebbero tutti indossato le protezioni durante l’operazione di taglio dei capelli. Le hanno tolte solo per scattare la foto.
In ogni caso, comunque, questo gesto rappresenta una violazione del protocollo imposto dalla Bundesliga per la ripresa del campionato. Nel documento della task force della lega tedesca, peraltro, si legge che i calciatori non devono acere contatti con gli abitanti del quartiere o con il il pubblico. Sono inoltre obbligati a rimanere in casa e a non ricevere visite. Obblighi che i sei del Borussia Dortmund hanno evidentemente, pubblicamente disatteso.
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