Keita Balde, il calciatore a supporto di 90 braccianti senegalesi (Getty Images)
Keita Balde è riuscito a trovare una dimora disponibile ad ospitare 90 braccianti senegalesi. Una parte di quelli rimasti senza casa che l’ex Lazio e Inter vuole aiutare. Sospiro di sollievo per il calciatore dopo le polemiche dei giorni scorsi.
Sono settimane convulse quelle che il mondo sta vivendo, diviso fra lo spauracchio della pandemia e la piaga sociale del razzismo. La morte di George Floyd ha riportato a galla antichi rancori – di fatto mai sopiti – che hanno riacceso la protesta vibrante delle comunità black degli Stati Uniti d’America. Le vessazioni che quotidianamente subiscono gli afroamericani e non solo sono nuovamente al centro delle cronache.
Anche il calcio ha voluto fermamente ribadire il proprio no al razzismo, ma c’è qualcuno che è andato oltre le mere iniziative social: Keita Balde, attuale attaccante del Monaco ed ex giocatore di Lazio e Inter, intende supportare una comunità di braccianti senegalesi in maniera concreta. Il calciatore, infatti, si è offerto di trovare un alloggio a 200 persone impegnate a lavorare nei campi.
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L’idea è quella di farli pernottare in un albergo, a spese del fuoriclasse. Il proposito, inizialmente, è stato messo a dura prova poiché i braccianti facevano fatica – nonostante Keita si occupasse dell’esborso economico – a trovare ospitalità in ostelli, hotel e bed & breakfast. Il calciatore ha denunciato l’intolleranza generale che si respirava a Lèrida, indicando la vicenda come “un evidente caso di razzismo”.
Dopo qualche giorno dalla denuncia pubblica, però, il calciatore può affermare di aver vinto la propria battaglia: secondo quanto riporta il quotidiano “Olè”, 90 dei 200 braccianti senegalesi ridotti a dormire in strada avrebbero trovato una dimora disponibile. Grande soddisfazione da parte dell’ex laziale: “Farò tutto ciò che posso per facilitare il loro soggiorno – ha spiegato il giocatore – è gente che lavora 12 ore al giorno senza mai fermarsi. Li ho visti in strada e ho pensato di facilitargli il soggiorno pagandogli l’alloggio”. Un gesto concreto nel mare magnum di propositi emersi in questi giorni difficili per le minoranze etniche e sociali.
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