La ripartenza del campionato a giugno ha fatto annullare alle diverse squadre di calcio della Serie A i ritiri estivi previsti nelle località della Val di Fassa. Esercenti locali in ginocchio, il turismo dei tifosi rappresenta una buona fetta di guadagno per loro.
Nonostante il bonus vacanze, garantito dal Premier Giuseppe Conte, sarà un’estate diversa dal solito: non in quarantena, ma dimentichiamoci le vacanze vecchio stile con partenze intelligenti e ritorni scaglionati all’insegna del contro esodo di settembre. Quest’anno, complice il COVID-19, saranno ferie morigerate. Quasi esclusivamente nel nostro Paese e, a dire il vero, molti potrebbero non muoversi addirittura dalla propria regione di residenza.
La paura fa novanta, dunque. Proprio come i minuti di una partita di calcio che hanno tolto, ad alcune località, anche l’entrata assicurata di determinati turisti: con la ripresa del campionato al prossimo 20 giugno, infatti, tutti i ritiri estivi – che le squadre erano solite fare prima dell’inizio della nuova stagione – sono annullati. Niente trasferte e soggiorni in Trentino, dunque, regione in cui molti grandi club erano soliti passare qualche settimana fra luglio e agosto.
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Brutto colpo per tifosi e organizzatori che si aspettavano presenze illustri in montagna, invece dovranno farne a meno: questo significa anche guadagni notevolmente ridotti, nemmeno il turismo legato al tifo paga più come dovrebbe. Fra i club più gettonati che avevano scelto il Sudtirolo c’erano Fiorentina, Napoli, Parma e Bologna. Nel recente passato anche Juventus, Inter, Lazio e Roma erano solite allenarsi e ritemprarsi fra le montagne di Brunico e similari.
Quest’inversione di tendenza, dovuta a cause di forza maggiore, ha scosso non poco Andrea Weiss, direttore dell’azienda per il turismo della Val di Fassa: “I tifosi che arrivavano e animavano le località dei ritiri di diversi club erano un modo per farci conoscere e far risaltare le nostre peculiarità in ambito alberghiero e folkloristico. La ritorsione a livello economico sarà importante”, ha spiegato Weiss all’AGI. Il calcio, dunque, riparte e il turismo – in qualche modo legato ad esso – resta indietro: una beffa che al il sapore di un gol subìto al 90esimo.
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