Intervenuto su ‘Think Magazine dell’Osservatorio Economico e Sociale ‘Riparte l’Italia’, il CT della Nazionale italiana, Roberto Mancini, ha parlato della ripresa del campionato e ha annunciato che appena sarà possibile la Nazionale andrà a Bergamo e a Milano per commemorare le vittime causate dal Covid-19
L’emergenza coronavirus non è ancora cessata. A dimostrarlo sono i dati dei contagi e dei decessi che ogni giorno si registrano in Paesi come gli Stati Uniti o il Brasile. Nonostante ciò, in Italia, da qualche settimana, la situazione sembrerebbe migliorata. Alla lunga, dopo mesi difficili, le misure di sicurezza adottate dal governo italiano si sono rivelate vincenti, abbassando di molto la curva dei contagi, ma soprattutto quella dei decessi. Ad oggi, in Italia il coronavirus ha colpito più di 230mila persone, causando circa 33mila vittime. Numeri che fanno rabbrividire. La Lombardia è stata la Regione più colpita in assoluto: 88.537 i positivi, 16.012 i decessi. Tra le province, invece, le più colpite sono state quelle di Brescia e Bergamo. Sono ancora impresse nella mente di molti le immagini strazianti dei mezzi militari che, a metà marzo, trasportarono fuori città le vittime causate dal Covid-19.
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Vittime che il CT della Nazionale italiana di calcio, Roberto Mancini, intervenuto sul Think Magazine dell’Osservatorio Economico e Sociale ‘Riparte l’Italia’, ha promesso di voler commemorare non appena ce ne saranno le condizioni: “Per ricordare quelle vittime, così come per celebrare tutti i protagonisti di questa lunga e ancora difficile lotta alla pandemia, la Nazionale sarà a Bergamo e Milano, quando le condizioni consentiranno di riaprire gli stadi, per testimoniare la solidarietà degli Azzurri al Paese e agli italiani nell’ambito del progetto ‘Lo scudetto del cuore”.
Mancini, poi, ha proseguito soffermandosi sull’importanza della ripresa del campionato italiano, definendolo “un altro segnale di un progressivo ritorno alla normalità”. Guai però a “dimenticare le migliaia di vittime e tutti gli italiani che hanno sofferto o stanno soffrendo a causa del Coronavirus”. Il calcio, ricorda Mancini, è “gioia, passione, uno strumento di coesione sociale”. In questo periodo, dunque, può “può rivelarsi ancora più prezioso del solito”. La ripresa della Serie A, chiosa il CT della Nazionale, può contribuire “a risollevare lo spirito del Paese”.
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