Brendan Rogers, tecnico del Leicester, è guarito dal coronavirus. Ha raccontato la sua esperienza a BBC Radio
“Affrontare il coronavirus mi ha ricordato quando ho scalato il Kilimangiaro“. Così il tecnico del Leicester Brendan Rogers, secondo allenatore in Premier League positivo al coronavirus dopo Mikel Arteta dell’Arsenal, ha raccontato a BBC Radio Leicester la malattia e la sua guarigione.
“Abbiamo avuto una settimana libera a metà marzo, quando avremmo dovuto giocare contro il Watford. Da quella successiva ho iniziato a stare male. Non riuscivo nemmeno a camminare” ha detto il 47enne ex manager del Liverpool. “Ero senza forze, avevo perso gusto e olfatto. Dopo una settimana, mia moglie ha iniziato ad accusare gli stessi sintomi. Siamo stati entrambi controllati e abbiamo scoperto di essere stati contagiati dal coronavirus“.
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Rogers ha paragonato l’andamento della malattia alla scalata del Kilimangiaro a cui aveva partecipato per scopi benefici nel 2011 dopo aver guidato lo Swansea alla prima promozione in Premier League nella storia del club. “Allora, più salivi e più facevi fatica ad abituarti alle condizioni, ed era sempre più difficile respirare” ha spiegato.
Durante il periodo di degenza, ha detto, “è stato molto strano mangiare senza riuscire a sentire gli odori e i sapori. Mi ricordo anche la prima volta che sono andato a correre dopo essere guarito: non riuscivo a percorrere nemmeno dieci metri”.
Rogers ha raccontato quanto sia contento di aver ritrovato la sua squadra. I giocatori sembrano pronti ad adattarsi alla difficile situazione. “Ci siamo allenati finora in gruppi di dodici, i ritmi non sono gli stessi di prima ma sono molto felice con loro” ha detto.
Il tecnico ha sottolineato che nessuno dei suoi calciatori ha mostrato dubbi sulla ripartenza, insicurezze o ha preferito non allenarsi per timore di contagiarsi. “Mi sento al sicuro, siamo fortunati ad essere controllati due volte la settimana” ha detto Rogers, “e poi passiamo gran parte del tempo all’aria aperta che è importante per tenere il virus lontano”.
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