Domani si conoscerà la data di ripartenza della Serie A. La decisione scaturirà dall’incontro tra il Ministro per lo Sport Spadafora e i vertici del calcio. Tardelli ha un’idea ben precisa sull’argomento
Il nodo resta legato alla quarantena in caso di positività di un elemento appartenente al gruppo-squadra. Il Cts del Governo conferma le due settimane, Figc e Lega Calcio vorrebbero ridurla se la curva dei contagi continuerà a scendere. La ripresa, l’Aic, Tommasi e Chiellini sono alcuni argomenti contenuti nell’intervista rilasciata in ESCLUSIVA a CalcioToday.it da Marco Tardelli, ex centrocampista della Juventus, campione del Mondo a Spagna ’82 e candidato alla presidenza dell’Assocalciatori.
Domani è il giorno del verdetto per la ripartenza del campionato. Ci siamo?
“Io credo che si ripartirà. Manca solo la data”.
Il nodo resta la quarantena nel caso risultasse positivo un elemento. Il Cts sembra rigido nel confermare le due settimane. Può essere un problema?
“Sarà un problema. Mi auguro che il virus continui ad essere meno aggressivo. Speriamo che lo stellone ci dia una mano. Comunque ora bisogna indicare una data e andare avanti, soprattutto se serve per evitare problemi economici, in particolare alle piccole società. Bisognerà riprendere con regole ben precise, come hanno fatto in Germania, anche in relazione al discorso legato alle tv. Io in Italia non vedo compattezza”.
In che senso?
“Non tutti sono contenti di ripartire. Contrariamente a quanto si dice, non c’è coesione nemmeno tra i giocatori, come per esempio ha dichiarato Gastaldello. Io so di calciatori importanti che non vogliono ripartire, in effetti sono quelli che rischiano di più, anche se alla fine si metteranno a disposizione. Prima di riprendere serve un accordo tra le varie componenti. C’è un po’ di confusione e lentezza nel prendere le decisioni”.
A proposito di calciatori, lei è candidato alla presidenza dell’Aic. Negli ultimi giorni ci sono state polemiche con l’attuale dirigenza. Il numero due Calcagno l’ha accusata di demagogia e sciacallaggio. Cosa risponde?
“Lui ha usato sciacallaggio riferendosi alla mia richiesta di chiarezza dei bilanci dell’associazione. Ci sono voci difficilmente interpretabili, anche da parte dei calciatori. Non ho detto nulla di male. Riguardo a quella che Calcagno definisce demagogia, invece, ho dichiarato che in questo momento l’Aic dovrebbe utilizzare i soldi del fondo di assistenza e mutuo soccorso per le leghe minori. E’ inutile aspettare che arrivino dagli altri”.
Lei ha detto che l’Assocalciatori deve ritrovare dignità. A cosa si riferisce e cosa imputa alla gestione Tommasi?
“I calciatori sono gli attori principali di questo sport. Se loro non seguono l’Aic come punto di riferimento per discutere di contratti e taglio degli stipendi, significa che l’associazione non è più unità. Per esempio bisognava lottare affinché una parte della decurtazione andasse ai colleghi delle leghe minori. Insomma i giocatori devono essere al centro. A Tommasi chiedo chiarezza e trasparenza nei bilanci, ma non mi è stata data. Sono un tesserato e ne ho diritto, così come i calciatori devono sapere dove finiscono i soldi”.
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Serie A, ESCLUSIVO Tardelli su elezioni Aic e polemiche Chiellini
Siamo già in campagna elettorale rispetto alle elezioni per la presidenza dell’Aic?
“In realtà l’avevo iniziata, poi sono stato costretto a fermarmi a causa del Coronavirus. Almeno io ci metto la faccia rispetto ad altri. Ho ufficializzato la mia candidatura, Calcagno ancora no”.
Se sarà eletto qual è la prima cosa che farà?
“Lotterò per i calciatori in modo che tornino al centro. Vorrei un’Assocalciatori alla Campana”.
Ha suscitato polemiche un suo tweet in cui critica Chiellini per alcune rivelazioni del giocatore apparse nella biografia…
“Si è discusso perché lui ha parlato di odio verso l’Inter, un termine che secondo me non va utilizzato. Molti hanno strumentalizzato. Inoltre ho detto che Chiellini, componente di punta del Consiglio direttivo dell’Aic non deve parlare male dei colleghi-compagni, mi riferivo a Felipe Melo e Balotelli. Peraltro il difensore è anche capitano della Juventus e della Nazionale. Sarebbe stato meglio evitare. Non significa però che non stimi Chiellini. Le mie dichiarazioni sicuramente non mi favoriranno nella corsa alla presidenza dell’Aic”.
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