Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora vuole far ripartire la Serie A trasmettendo “Diretta gol” in chiaro e non solo per gli abbonati. Ma la Rai, che sarebbe esclusa dagli accordi, non ci sta e protesta
Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora pensa a un atto unilaterale per garantire la visione in chiaro delle partite della Serie A, che salvo sorprese riprenderà il 13 giugno con i recuperi della 25esima giornata. Ma i club contrari e in lotta con le televisioni per l’ultima rata, temono che le partite in chiaro mettano un altro stop ai pagamenti, che Sky e Dazn non hanno ancora completato. E intanto, Sky si prepara a trasmettere in chiaro le prime due giornate sul modello della Bundesliga, ma c’è la diffida di Mediaset e serve un decreto del Governo per sbloccare anche le altre reti. Va verso la cancellazione dello slot delle 16,30 per le partite: troppo caldo.
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Diritti tv Serie A, Sky verso la diffida. La Rai protesta
La Lega Serie A è pronta al decreto ingiuntivo contro Sky per il pagamento dell’ultima rata dei diritti tv. I club pensano al prestito garantito dallo Stato per le difficoltà economiche. Ma monta la protesta della Rai, che vuole partecipare alla trasmissione delle partite in chiaro: secondo l’emittente pubblica tutte le televisioni dovranno trasmettere le partite in chiaro, e non solo alcune. “La proposta del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha senso solo se redistribuisce i diritti a tutti. Altrimenti si rischierebbe una gravissima violazione delle regole della concorrenza, che provocherebbe un danno enorme alla Rai e alle sue storiche trasmissioni sportive, in termini economici, di ascolti e d’immagine”, si legge in un comunicato del Comitato di Redazione di Rai Sport e del Fiduciario di Milano.
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