Il Cts precisa, con una nota, che la quarantena dei giocatori resta di due settimane. La strada per la ripartenza del campionato sembrerebbe essere in salita. I dettagli.
Frenata da parte del Cts sulla riduzione del tempo di isolamento da impartire ai positivi in Serie A: chi risulta positivo al COVID-19 dovrà continuare a fare due settimane di isolamento. A renderlo noto è il Comitato Tecnico Scientifico che spegne ogni fuorviante – l’hanno definita così – ipotesi venuta a galla in questi giorni.
Serie A, frenata del Cts: la precisazione sulla quarantena dei positivi
Sottolineatura piccata che riporta in salita le chances per una ripresa delle attività agonistiche a pieno titolo: qualcosa i più comunque si saprà il prossimo 28 maggio, ma il Comitato – nella fattispecie – ci tiene a rendere noto che non esistono alternative per una “ottimale” e “concreta” prevenzione e consiglia di “evitare la diffusione di notizie equivoche sul tema per non alimentare ulteriori scenari. Si esclude, pertanto, la possibilità di un trattamento particolare in fatto di sicurezza e protocolli vigenti. Lo stesso vale anche per altri sport di squadra. Qualunque altra notizia diffusa lascerebbe presagire un clima di sfiducia relativo al rigore etico e scientifico con cui il Cts ha affrontato e sta affrontando i complessi problemi tecnici legati alle progressive riaperture nel Paese. Non esiste alcun tipo di accordo concordato per quanto concerne l’attendibilità di procedure e protocolli sulla ripresa del campionato”.
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Parole che gettano un velo di sconforto sul mondo del calcio italiano: la priorità resta la salute degli atleti, per questo certe precisazioni assumono un valore particolare. Soprattutto in relazione al meeting in programma fra due giorni. Le squadre, intanto, continuano ad allenarsi ma il clima attorno alla Serie A si fa rovente anche rispetto alla questione parallela dei diritti tv con la Lega sul piede di guerra nei confronti di Sky.
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